Ogni discepolo di Gesù dovrebbe credere fermamente che ogni sacrificio che fa per rimanere saldo nella volontà di Dio non è mai vano. E “mai” significa mai, senza eccezioni.
È probabile che i frutti del nostro sacrificio noi non li vediamo, che siano magari frutti prodotti a migliaia e migliaia di chilometri di distanza, che rimangano persino invisibili agli occhi, ma di certo questi frutti ci sono. E questo perché il Signore mantiene le sue promesse e mai ci inganna.
Ora, se lui ha detto che il chicco di grano che cade in terra e muore produce molto frutto (cf. Gv 12,24), questa Parola si compie in modo infallibile. Quando, dove e in che modo noi non lo sappiamo, ma sappiamo che è così: ogni nostra sofferenza, vissuta nella fede e per amore, alimenta la Redenzione e converte, consola, vivifica, salva una quantità smisurata di anime. Nessuna lacrima cadrà a vuoto. Nessuna goccia di sangue verrà sciupata. Di questo dobbiamo esserne certi. Tutti, senza esclusione alcuna.
È la tentazione che vorrebbe farci pensare il contrario. Vorrebbe che noi dicessimo: “non serve a nulla vivere il Vangelo…meglio lasciarsi andare e darsi ai bagordi…meglio ritirarsi in buon ordine e lasciare ad altri il campo di battaglia…”, ma noi non dobbiamo cedere.
Se noi cediamo, chi potrà esaudire il desiderio universale di salvezza che Dio Padre ha e che lo “consuma” giorno e notte? Chi dirà al mondo che solo Gesù ha parole di vita eterna? Chi aiuterà lo Spirito Santo a parlare oggi all’umanità affaticata e oppressa e bisognosa di Redenzione? Chi allevierà il dolore della Vergine Maria che vede tanti suoi figli perdersi?
Ognuno di noi è importante nella storia della salvezza. Non tutti produciamo allo stesso modo, questo è vero. Lo dice la parabola del seminatore con estrema chiarezza (cf. Mt 13,23). Ma ciò che conta non è la quantità. Conta il produrre quel frutto che il Signore vuole che produciamo, che lui ha stabilito per noi nella sua eterna sapienza.
Il mare non è forse fatto di un numero enorme di piccole gocce di acqua? Ognuna di loro, messa accanto all’altra non è più una goccia, perché moltiplica il suo potenziale, e tutte insieme diventano un oceano sconfinato nei cui fondali vi è una vita nascosta e tanto misteriosa.
Così è per noi. Ogni nostra goccia di amore che si riversa nella storia è assai importante e dà forza alle altre gocce che altri discepoli del Signore riversano altrove, e noi non sappiamo neanche dove.
Non dobbiamo fermarci! Non dobbiamo scoraggiarci! Non dobbiamo dire: “la mia obbedienza non serve, il mio sacrificio è inutile, la mia sofferenza non ha senso”. Questi pensieri li dobbiamo allontanare, e con grande fede dobbiamo anzi sforzarci ogni giorno di più per passare attraverso la porta stretta del Vangelo (cf. Mt 7,13-14), e di certo saremo chicchi di grano che cadono in terra, muoiono per amore, e portano molto molto molto frutto.
Incoraggiamoci dunque a vicenda e sosteniamoci nei momenti delicati in cui il Tentatore vorrebbe fare breccia nel nostro cuore per soffocare la luce. Preghiamo gli uni per gli altri fino a stancare il Cielo e perseveriamo sino alla fine dei nostri giorni nella sequela di Cristo, perché ne vale la pena.
Un giorno o l’altro tutti dovremo chiudere gli occhi ed esalare l’ultimo respiro, dovremo lasciare questa terra di esilio e presentarci al cospetto del Giudice supremo per rendere conto a lui di ciò che abbiamo fatto nella nostra vita.
Amare secondo il cuore di Cristo: questa è l’unica cosa che vale la pena di fare veramente, anche se è difficile, anche se a volte dobbiamo mettere da parte i nostri progetti, le nostre vedute, a volte anche tutto di noi. Ma i Santi ci insegnano che questo è possibile e si può fare con serenità, perché il Signore non manca di donarci la grazia necessaria e il suo conforto.
Nel nostro cammino ci aiutino la Vergine Maria e San Giuseppe, che hanno detto “sì” al loro Signore e hanno saputo accogliere in pienezza quel progetto inaspettato che il Padre dei cieli aveva pensato per loro sin dall’eternità. E per questo sono stati benedetti in terra e in Cielo.
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