L’omelia domenicale, ma anche quella dei giorni festivi e feriali, è uno strumento essenziale nel processo di evangelizzazione ed è per tale motivo che va preparata con cura e pronunciata con grande fede.
Il Concilio Vaticano II raccomanda ai Pastori di anime di tenere presente che la Liturgia della Parola – di cui l’omelia è parte integrante – e la Liturgia eucaristica «sono congiunte tra di loro così strettamente da formare un solo atto di culto» (SC 56). Ciò significa che il dono e l’accoglienza della Parola di Dio sono essenziali quanto il dono e l’accoglienza del Corpo e del Sangue di Cristo. Solo custodendo tale unità è possibile vivere in modo autenticamente cristiano la Santa Messa e far sì che essa produca nella vita concreta frutti di conversione e di santità.
Sull’omelia così si esprime Papa Francesco nella Evangelii Gaudium:
«L’omelia può essere realmente un’intensa e felice esperienza dello Spirito, un confortante incontro con la Parola, una fonte costante di rinnovamento e di crescita» (EG 135). Ed ancora: «Vi è una speciale valorizzazione dell’omelia, che deriva dal suo contesto eucaristico e fa sì che essa superi qualsiasi catechesi, essendo il momento più alto del dialogo tra Dio e il suo popolo, prima della comunione sacramentale» (EG 137).
La funzione dell’omelia
La funzione dell’omelia è duplice. Da un lato deve spiegare – per quanto possibile data la sua brevità – il mistero ascoltato nella proclamazione delle Letture (cf. SC 24). Dall’altro deve aiutare l’Assemblea liturgica a entrare nell’attualità della volontà di Dio. Per intenderci, non si tratta di un momento accademico di carattere scientifico, quanto piuttosto di una vera e propria arte della pastorale dal carattere squisitamente sapienziale.
Il Presbitero deve cioè parlare nello Spirito Santo e far sì che il popolo possa stipulare e rinnovare, nell’oggi della storia, l’Alleanza con il suo Dio e Signore. Da qui la necessità della santità sempre crescente del Sacerdote, che è l’unica via per poter assolvere al proprio compito, alquanto delicato, di mediatore tra il Cielo e la Terra, la Terra e il Cielo.
L’omelia non va trascurata nella sua importanza. Deve nascere da un cuore che è capace di pregare e meditare, e al tempo stesso conosce le ansie e le speranze dei suoi interlocutori. Essa funziona se è il frutto della santità personale di chi la pronuncia. Se manca la vita di grazia, l’obbedienza alla volontà di Dio, la parola detta rimane sterile e inefficace.
Come preparare l’omelia
Le indicazioni su come preparare un’omelia e i consigli che la Chiesa ha dato ai Pastori a tal riguardo in diverse occasioni sono tanti e facilmente reperibili. Puoi consultare ad esempio i numeri 135-159 dell’Evangelii Gaudium e il Direttorio omiletico di cui trovi i riferimenti in basso. Al termine di questo articolo ti lascio anche una bibliografia essenziale che potrebbe esserti utile.
Qui mi limito a dire che l’omelia deve essere: semplice nel suo linguaggio, essenziale nei suoi contenuti, chiara nel messaggio che si vuole donare, non eccessivamente lunga.
In particolare lo sforzo che va fatto è quello di focalizzare uno o due principi di fede e svilupparli secondo la propria sensibilità teologica e sapienziale. Voler dire troppe cose non aiuta. Spesso crea confusione in chi ascolta e in chi parla, e rende troppo complessa e poco piacevole l’omelia. La gente si stanca e si ottiene l’effetto contrario. Bisogna sempre tenere presente che non è possibile dire tutto in una sola omelia. Piuttosto conviene annunciare il mistero a piccole dosi, ma con costanza e – per quanto possibile – con una certa continuità tra un’omelia e l’altra.
Utili possono essere gli opportuni riferimenti ad altri passi della Scrittura, e se lo richiede la circostanza citazioni tratti dagli scritti dei Padri della Chiesa e dei Santi (ad esempio quando ci sono memorie o feste relativi ad essi).
Indici delle singole omelie domenicali
In questo sito puoi trovare un pensiero semplice su ogni Domenica dell’Anno liturgico (mancano soltanto alcuni testi che spero di poter inserire al più presto). Si tratta di un piccolo aiuto, di un sostegno a cui fare riferimento nella grande libertà, di qualche suggerimento che può stimolare la meditazione personale e facilitare l’eventuale strutturazione dell’omelia domenicale.
Tuttavia ribadisco, sulla scia di quanto detto poc’anzi, che è compito del Pastore camminare nello Spirito Santo e parlare alle pecorelle mosso dalla Sua sapienza eterna che supera ogni possibile schematizzazione.
Augurandoti ogni bene nel Signore, ti affido alla potente intercessione della Vergine Maria, nostra Regina e Maestra. Ella aiuti ciascuno di noi a crescere in santità e ci renda capaci di conoscere e fare sempre la volontà del Figlio suo Gesù, nostro Maestro e unico Redentore dell’uomo.
Trovi gli indici delle diverse omelie domenicali pubblicate a questi link:
Approfondimenti sull’omelia – Bibliografia essenziale
Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, Direttorio omiletico, LEV, Città del vaticano 2015.
Ecco un link dove lo puoi scaricare in pdf:
Papa Francesco, Evangelii gaudium, 24 Novembre 2013
Sodi M. – Triacca A.M. (a cura di), Dizionario di omiletica, LDC – Velar, Leumann – Grole, Bergamo 1998.
Articoli interessanti:
https://www.lacomunicazione.it/voce/predicazione/
https://it.aleteia.org/2018/07/10/10-regole-per-buona-omelia/
https://www.tempi.it/predica-decalogo-sacerdoti-omelia-come-dio-comanda/
Testi:
Biscontin C., Predicare bene, Messaggero, Padova 2008.
Biscontin C., Predicare oggi: perché e come, Queriniana, Brescia 2001.
Chiaramello P. (ed.), L’Omelia. Atti della XXXVIII Settimana di studio dell’Associazione professori di liturgia, CLV – Edizioni Liturgiche, Roma 2012.
Sansavini C., Parlare in pubblico. Farsi capire, farsi ascoltare, persuadere il gruppo, Giunti, Firenze 2006.
Zanacchi A., Salvare l’omelia, Dehoniane, Bologna 2014.