Il Battesimo, dono che ci chiama alla responsabilità dei figli di Dio

Il Battesimo, dono che ci chiama alla responsabilità dei figli di Dio

Il Battesimo è il primo dei Sacramenti. Chi lo riceve rinasce da acqua e da Spirito Santo (cf. Gv 3,1-21), viene liberato dal peccato originale (e da quelli commessi prima del Battesimo), reso figlio di Dio in Cristo e partecipe della natura divina. Diventa anche membro vivo della Chiesa e tempio dello Spirito Santo.

Il Battesimo non lascia chi lo riceve nella sua condizione precedente. La grazia di Dio, che è efficace, cambia radicalmente l’esistenza e avvia un processo di santificazione che sarebbe impossibile senza la ricezione di tale Sacramento.

Che il prima e il dopo il Battesimo non sono gli stessi bisogna gridarlo dai tetti, oggi più che mai, perché si comprenda quale dono grandioso si riceve il giorno in cui si rinasce a vita nuova da acqua e da Spirito Santo. Anche su questo argomento c’è oggi moltissima confusione, che non aiuta a salvare l’umanità e in particolare le nuove generazioni.

Rimandare a data da destinarsi il Battesimo significa privare chi è nato della possibilità di divenire partecipe dei frutti della Redenzione operata da Gesù Cristo. Tali frutti, infatti, si ricevono non per via esterna, ma per innesto in Lui, vera Vite.

La Redenzione non è un fatto esteriore, forense. È qualcosa che interessa, deve interessare, la natura dell’uomo, la sua ontologia, il suo essere. Lasciare un bimbo o un giovane o un adulto senza il Battesimo significa privarlo della linfa necessaria perché, come tralcio vivo, produca i frutti dello Spirito Santo (cf. Gal 5,22). E qui parliamo non di una linfa naturale, ma della stessa vita divina, della carità crocifissa di Cristo Redentore, che deve scorrere nell’essere del credente.

Gesù lo dice con estrema chiarezza ai suoi Apostoli nel Cenacolo:

«Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15,4-5).

Ogni uomo, che vive sotto il cielo, di ogni lingua, popolo, razza, tribù e religione, è chiamato a divenire tralcio innestato in Cristo, cioè figlio adottivo di Dio in Lui e partecipe della divina natura. Ma questo non potrà essere mai possibile senza l’innesto nella vera Vite che è Cristo, innesto che avviene necessariamente attraverso il santo Battesimo.

Se non si è innestati in Cristo, non si può neanche rimanere in lui. Pertanto frutti di salvezza non ve ne possono essere, se non in maniera molto marginale. Un discorso a parte andrebbe fatto per ciò che concerne la via della retta coscienza e in questa sede non abbiamo il tempo di farlo, ma comunque sia anche in quel caso la differenza è abissale e non deve essere negata o messa fra parentesi.

Il Battesimo cambia la natura di chi lo riceve, e di conseguenza pone le condizioni di possibilità perché l’esistenza concreta sia esistenza radicalmente differente, perché sostenuta dalla grazia in modo intrinseco, ontologico, pieno e perfetto.

Una cosa va però sottolineata con forza: il Battesimo non è un punto di arrivo. È l’inizio di un cammino di fede che deve essere fatto, giorno dopo giorno, con entusiasmo, forza, coraggio, determinazione, disponibilità somma all’azione dello Spirito Santo.

Il Battesimo pone le condizioni di possibilità della santificazione piena dell’uomo che lo riceve, ma poi ognuno deve scegliere personalmente di vivere da figlio di Dio. Ci si può e ci si deve lasciare aiutare dalla Chiesa, in ciascuno dei suoi membri che sono il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti, i Diaconi, i religiosi, i genitori, i catechisti, il padrino e la madrina, i parenti e gli amici, ma poi la scelta è sempre del singolo.

Ognuno deve con tutte le sue forze crescere in sapienza, età e grazia, stringendosi sempre più al cuore di Gesù e di Maria, consegnando la sua vita al Padre senza “se” e senza “ma”, e invocando istante per istante lo Spirito Santo perché lo guidi nelle sue decisioni, piccole o grandi che siano.

Il Battesimo è un dono straordinario, ma è un dono che ci chiama alla responsabilità di essere “luce del mondo e sale della terra” per la salvezza dell’umanità intera. Esso è una particolare espressione dell’amore che Dio ha per noi, ma al tempo stesso è vocazione ad amare secondo verità e giustizia, in ogni istante della propria vita.

Il battezzato deve scegliere ogni giorno di vivere per obbedire al Padre celeste di cui è divenuto figlio adottivo, per essere strumento vivo dello Spirito Santo e manifestazione perfetta di Cristo Gesù al mondo intero.

La Vergine Maria, Madre della Redenzione, dal cui grembo nasciamo a vita nuova per opera dello Spirito Santo, ci aiuti a comprendere, vivere e annunciare il grande mistero del Battesimo, che per grazia di Dio abbiamo ricevuto.

Clicca sul link seguente per la Liturgia del Battesimo del Signore (A)