La nostra speranza è certezza e non illusione

La nostra speranza è certezza e non illusione

«I discepoli andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: “Perché slegate questo puledro?”. Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare» (Mc 11,4-6).

La Parola di Gesù si compie sempre. È questa certezza che fonda la nostra fede e la deve fondare.

Noi non crediamo in una parola vana, favolistica, irreale, inefficace. Crediamo in una parola che è uscita dalla bocca dell’Onnipotente Signore del Cielo e della terra e che lo Spirito Santo attualizza nell’oggi di ogni tempo.

Questa Parola, che ha origine divina, è verità eterna che non tramonta. Ma è al contempo Parola che si compie nella storia. Possiamo pure non credere che sia così, peggio per noi. Ma quel che è detto nel Vangelo non è un inganno.

Qualche esempio: se Gesù ha detto che sono beati i poveri in spirito, cioè sono beati coloro che cercano la sua volontà, che ogni giorno si impegnano a scegliere la strada da percorrere seguendo la mozione dello Spirito Santo, questo è vero.

Se Gesù ha detto che gli afflitti saranno consolati, che cioè chi soffre con il cuore unito a Cristo crocifisso avrà in dono la pace e supererà anche le prove più difficili, questo è vero. Costui non verrà travolto dal mare impetuoso della storia, non verrà ingoiato dal virus della disperazione, non sarà sopraffatto dal dolore, ma anzi diventerà più forte, più determinato nel compimento del bene, capace di consolare a sua volta quanti sono nella prova.

Se Gesù ha detto che i suoi discepoli che gli obbediscono saranno beati nel Cielo, conosceranno cioè la Beatitudine del Paradiso, questo è vero. Vale la pena perciò perseverare sino alla fine dei nostri giorni nella professione della retta fede, senza venire meno, anche quando è difficilissimo dire di “sì” allo Spirito Santo. Il Paradiso non è un invenzione della Chiesa né è una falsa chimera. È verità.

Il cristiano non vive di illusioni. Vive di realtà, perché la Parola di Dio su cui fonda la sua vita è Parola storica, che si è compiuta, si compie e si compirà.

Pensiamo un istante a Gesù di fronte alla sua Passione. Egli sapeva bene che cosa lo aspettava. Conosceva la crudeltà dei soldati romani che non avevano pietà di nessuno ed erano esperti nel portare i condannati al limite del dolore senza farli morire, se non al momento opportuno. Sapeva che costoro erano esperti in tecniche di tortura e si divertivano a “giocare” con quanti capitavano sotto le loro mani. Conosceva anche l’invidia dei Sommi Sacerdoti, la volubilità della folla, la fragilità dei suoi discepoli, la diplomazia malata di protagonismo di Pilato. Sapeva bene che la sofferenza sarebbe stata indicibile e al limite di ogni sopportazione umana. Ma non si è tirato indietro. Ha affrontato tutto con determinazione, ha scelto di amare sino alla fine facendosi vittima di espiazione del peccato dell’uomo.

E perché ha potuto andare incontro alla sua ora con serenità e fortezza di Spirito Santo? Perché Gesù sapeva anche che dopo la morte ci sarebbe stata la Resurrezione, dopo il dolore ci sarebbe stata la gioia del Cielo.

Gesù non ha vissuto la sua vita e la sua Passione da illuso. L’ha vissute con realismo profondamente vero. E infatti la storia gli ha dato ragione, perché oggi Gesù è vivo e più non muore. È il Re del Cielo e della terra, è il Signore dei Signori, è l’Agnello vittorioso, è il Redentore che salva quanti credono in lui.

Anche per noi vale la stessa legge. La Parola di Dio non inganna. È Parola vera su cui possiamo fondare la nostra vita, senza dubitare neanche un istante. Questa Parola promette la gioia del Paradiso a coloro che sanno amare fino alla morte e alla morte di croce, e non solo la promette, la dona anche, perché è Dio stesso che mantiene le promesse che sono state scritte sulla carta dallo Spirito Santo e dai suoi servi fedeli.

E allora non temiamo nulla. Rimaniamo saldi nella professione della retta fede, perseveriamo sino alla fine e gusteremo la gioia eterna della Resurrezione.

Questa speranza, che non è illusione, ma certezza, ha sostenuto Gesù e sostiene anche noi suoi discepoli che vogliamo imitare il nostro Maestro e diventare in lui causa di salvezza per il mondo intero.

Ci aiuti la Vergine Maria, Regina del Paradiso, e ci ottenga un cuore risoluto e forte che non teme nulla perché sa che chi confida nel Signore non rimane deluso in eterno.

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