La Sacra Scrittura è Parola rivelata

La Sacra Scrittura è Parola rivelata

Affermare che la Sacra Scrittura è Parola rivelata equivale ad affermare che essa è nata dal cuore stesso di Dio e non dal cuore di uno o più uomini particolarmente intelligenti.

In altri termini essa non è un’invenzione della mente umana né un tentativo che la Chiesa, o chi per lei, ha fatto di sua iniziativa e autonomamente per dire chi è Dio e qual è la sua volontà sull’uomo. È al contrario un dono che viene dall’Alto, un frutto squisito della Sapienza celeste che è stato consegnato a noi perché possiamo conoscere secondo verità Colui che ci ha creati e redenti e la via per vivere in perfetta comunione di vita con lui e tra di noi, per essere veramente felici.

In questa luce abbiamo la certezza che quanto la Sacra Scrittura afferma è degno di fede. Non è un inganno né una parola come tutte le altre. Non è un romanzo o un’opera filosofica. È vera Parola di Dio in quanto gli agiografi, nella stesura dei 73 libri che compongono il sacro Canone, sono stati ispirati dallo Spirito Santo che com’è noto è la terza Persona della Santissima Trinità. Essi hanno messo a disposizione la loro sensibilità, la loro storia, le loro competenze, il loro modo di essere, ma l’Autore della Sacra Scrittura è Dio stesso (cf. CCC 105).

Essa dunque dice a noi chi veramente è Dio, e in ciò che dice non sbaglia, è infallibile. Perciò se vogliamo, e cioè se ci immergiamo con spirito di fede nelle pagine di questi libri particolarissimi e unici nel loro genere, guidati sempre dalla Chiesa, possiamo fare l’esperienza dei discepoli e delle folle che ascoltavano Gesù o l’esperienza di Maria che a Betania si sedette ai piedi del suo Maestro e Signore per conoscere i segreti del Suo cuore (cf. Lc 10,39).

Per utilizzare le parole di San Pietro, noi cristiani non andiamo dietro a favole artificiosamente inventate dagli uomini (cf. 2 Pt 1,16-18), ma abbiamo la grazia di poter conoscere e contemplare il vero volto di Dio, mentre ci parla nello Spirito Santo attraverso la sua Parola che è Verità, Parola di vita eterna.

A mo’ di sintesi vale la pena a questo punto leggere insieme un breve testo del Catechismo della Chiesa Cattolica, che riprende il n. 58 della Dei Verbum, Documento conciliare davvero meraviglioso: «I libri ispirati insegnano la verità. “Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, si deve dichiarare, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle Sacre Lettere”» (CCC 107).

Comprendere con somma chiarezza quanto detto finora è di vitale importanza per noi.

I motivi sono tanti, ma in questa sede ne diciamo solo uno: la Sacra Scrittura – ovviamente letta e interpretata nella, con e dalla Chiesa Cattolica – in quanto Parola uscita dal cuore dell’Altissimo, fa la differenza tra la fede dei cristiani e quella di chiunque altro, perché disegna con precisione assoluta i lineamenti del volto di Dio, narra la sua storia con l’umanità peccatrice e sempre bisognosa di redenzione e manifesta i desideri del Suo cuore. Insomma preserva l’uomo dal costruirsi un vitello d’oro e con esso una falsa religione.

Deve essere chiaro per tutti che quando noi parliamo, quando come pietre vive dell’unica Chiesa voluta da nostro Signore affermiamo certe verità sulla famiglia, sulla vita umana, sul mistero che avvolge l’uomo, sulla politica, sull’economia e su qualsiasi altro argomento, non diciamo il nostro pensiero. Diciamo ciò che Dio dice, perché lui stesso si è rivelato e ha detto cosa vuole dall’uomo e qual è la via della sua piena realizzazione e salvezza.

Pertanto il cristiano che cammina nella santità è mediatore dell’Onnipotente. Non agisce in modo autonomo e autoreferenziale. Gli presta la voce e il cuore, ma perché sia ancora Lui a visitare il suo popolo per redimerlo. Questa prospettiva è sempre da tenersi presente. Altrimenti si pensa, erroneamente, che tra ciò che dice il cristiano e ciò che dicono gli altri non c’è differenza.

Così però non è, perché la Parola del cristiano è carica di soprannaturalità e attraverso di essa è Dio stesso che ha parlato, parla e parlerà fino alla fine dei tempi. Accusare il cristiano che annuncia e vive il Vangelo, deriderlo e perseguitarlo, è accusare, deridere e perseguitare Dio stesso!

Sempre il cristiano deve vedersi in questa luce e sempre il mondo lo dovrebbe vedere: come autentico mediatore dell’Onnipotente, sua voce e sua trasparenza viva nel mondo, secondo quanto affermato da Gesù: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato» (Mt 10,40).

Il mistero è immenso. La missione altissima. La responsabilità assai grande.

Che la Vergine Maria ci aiuti tutti ad accogliere ogni Parola che è uscita ed esce dal cuore del suo divin Figlio che è cuore del Padre, e ci renda capaci di viverla e annunciarla nello Spirito Santo ovunque e sempre.

 

Per approfondire:

Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 50-73; 101-141.

Puoi anche leggere i nn. 5-10 del Documento della Pontificia Commissione Biblica “Ispirazione e verità della Sacra Scrittura”