La croce di ogni giorno

La croce di ogni giorno

Vuoi essere discepolo di Gesù? Vuoi essere a lui gradito? Vuoi continuare la sua missione di salvezza a beneficio dell’umanità intera? Vuoi essere nella Chiesa “luce del mondo e sale della terra” perché la Chiesa manifesti al mondo l’amore di Dio? Vuoi non sciupare la tua vita? Vuoi un giorno entrare nella gioia del Paradiso che non ha fine?

Devi prendere la tua croce ogni giorno, e con grande fede e buona volontà la devi portare sulle spalle, senza ribellarti ad essa, senza scoraggiarti, senza venire meno, senza imprecare contro Dio e contro gli uomini, senza pretendere di liberartene.

La croce è condizione necessaria della sequela, elemento che non può essere messo tra parentesi né sostituito con altro, né ignorato né considerato inutile. La croce è obbligatoria. Non ci sono deroghe per nessuno. Non ce ne sono state ieri, non ce ne sono oggi, non ce ne saranno domani.

Questo è il fatto storico, il dato teologico e teologale, la verità che non potrà mai essere modificata da nessuno, l’esigenza delle esigenze.

Da questo dato irrevocabile e immodificabile bisogna partire per iniziare un cammino di vera conversione e perfetta santificazione, che deve poi essere portato a compimento nella perseveranza, fino alla fine.  

Il discorso è chiaro, la Parola di Dio anche. Tocca a ciascuno di noi scegliere il da farsi. Se seguire Cristo, a queste condizioni, oppure fare come il giovane ricco: voltargli le spalle e andarcene via tristi (cf. Mt 19,16-30).

È vero, le parole di Gesù a volte sono assai esigenti, quasi ci fanno paura o comunque ci colpiscono nel profondo e sono simili ad un terremoto. Ma non dobbiamo mai dimenticare che il suo amore per noi è sconfinato, immenso, eterno. È un amore sapiente che non ci può ingannare prospettandoci vie di falsità esistenziale per consegnarci, prima o poi, alla più devastante delle delusioni.

Gesù ci vuole salvi, tutti, senza escludere nessuno, e per questo è morto per noi: per dirci che il suo amore è  garantito con il suo sangue ed è l’amore perfetto, quello vero, che vuole solo e soltanto il sommo bene per ciascuno di noi.

Su questo amore possiamo e dobbiamo fondare la nostra sequela di lui. Di questo amore non dobbiamo mai dubitare, mai. Se Gesù ci ama, ci darà sempre la forza per seguirlo, per fare la sua volontà, appunto, per portare la nostra croce di ogni giorno.

Lui non ci lascia soli. Non ci abbandona. Non ci chiede di fare cose impossibili. Ci indica la via della Vita e ci prende per mano. Anche se a volte sembra che la sua presenza sia assenza. E nei momenti difficili lui non solo ci prende per mano, ci prende anche in braccio, ci sorregge e ci custodisce da ogni pericolo e si fa nostro Cireneo perché non veniamo meno lungo il cammino.

Come giustamente dice il famoso Messaggio di tenerezza dell’Anonimo brasiliano, le sue orme sono quelle che si vedono sulla spiaggia del mare, e non le nostre. Per questo non dobbiamo temere nei giorni tristi né dobbiamo abbatterci quando la tempesta sconvolge le nostre giornate. Gesù è con noi, e noi con lui possiamo proseguire il cammino, senza paura e con tanta serenità.

La croce però la dobbiamo portare. Senza fare i difficili, senza fare i capricci. La croce è per tutti. L’abbiamo noi, ma l’hanno anche gli altri. La nostra la conosciamo bene, quella degli altri magari non la vediamo. O perché non abbiamo occhi per vederla oppure perché quanti vivono accanto a noi sanno bene “nasconderla”, viverla in silenzio, con grande dignità, senza fare baccano e senza lamentarsi.

La croce è per tutti, ma non la dobbiamo vedere in modo negativo, come una tragedia senza senso e senza significato.

La croce è la scala che ci fa salire in alto. È la via per elevarci in Dio, per giungere al cuore di Cristo, per divenire sempre più con lui un unico mistero di amore, un’unica vita, un unico dinamismo di morte e resurrezione.

La croce è la via per diventare migliori di quel che siamo, per maturare e diventare forti, per far sì che il coraggio della fede vinca sulla paura del dubbio, per offrire noi stessi al Padre celeste in santità e giustizia.

Paradossalmente la croce è la via della vera felicità, perché la felicità non è in ciò che facciamo o possediamo, ma nel rimanere sempre uniti a Cristo, innestati a lui, nel suo Santo Spirito, a lui che è la nostra Felicità.

È vero, la croce non sempre ci piace. A volte è assai indigesta. Ma dobbiamo credere con tutte le nostre forze che in essa è la Vita e che possiamo portarla, perché mai il Signore mette sulle nostre spalle una croce che non possiamo portare.

Ognuno abbiamo la nostra croce, perché ognuno di noi siamo avvolti da un mistero particolarissimo e personalissimo, e questa croce possiamo e dobbiamo portare. Con coraggio, serenità, determinazione, tanta fede, grande amore, infinita pazienza, pregando ogni istante perché la Vergine Santa ci ottenga la grazia e le grazie necessarie per giungere fino in fondo, sul monte Calvario, e lì poter dire con Cristo Gesù: “Tutto è compiuto! A te, Padre Santo, consegno il mio spirito affinché tu lo custodisca per sempre nello scrigno del Cielo” (cf. Gv 19,28-30).

Ella ci aiuti, ci protegga e ci consoli, interceda per noi, rafforzi il nostro amore e guidi i nostri passi sulla via della vera sapienza.

Clicca sul link seguente per la Liturgia della XXIII Domenica del Tempo Ordinario (C)