Rispondere al male con il male non serve a nulla

Rispondere al male con il male non serve a nulla

Rispondere al male con il male non risolve i problemi, anzi li acuisce grandemente perché il male genera sempre male e devastazione. Li acuisce e ne genera di nuovi, tanto da produrre non di rado una spirale di sofferenza e di morte che diventa incontrollabile.

Di questo dobbiamo essere certi per non rischiare di metterci in guai molto seri, come accade purtroppo a tanti che si lasciano intrappolare da dinamiche di odio e vendette senza fine, scegliendo la delinquenza e la legge del più forte e facendo prevalere la superbia, l’orgoglio e la violenza in tutte le sue forme più aberranti. E questo anche in piccoli contesti familiari o sociali dove non mancano guerre fratricide e illogiche.

Una cosa però dobbiamo ancor prima tenere sempre presente: fare il male è sempre peccato, offesa a nostro Signore e disobbedienza alla sua santa Legge. Se facciamo il male, non possiamo sperare nella benedizione di Dio. Lui mai ci accrediterà e se non ci ravvediamo sarà persino costretto ad abbandonarci alla nostra stoltezza perché la storia di morte che le nostre azioni generano “sfondi” le nostre orecchie e ci induca a conversione.

Il cristiano deve “fuggire il male con orrore e attaccarsi al bene” (cf. Rm 12,9) con cuore risoluto e fede incrollabile, anche se si trova a vivere in un mondo in cui l’odio, la vendetta, l’immoralità e l’idolatria la fanno da padroni. Deve credere con tutte le sue forze nella Parola e nell’esempio del suo divin Maestro che «insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti» (1 Pt 2,23-24).

Non è la violenza, la vendetta, lo spirito di contesa che risolvono i nostri problemi e generano salvezza, ma le nostre piaghe nascoste, il nostro amore che si fa sopportazione, mitezza, pazienza e sapienza capace di trovare sempre la via migliore di tutte per la pace. È questo il fuoco d’amore che deve al tempo stesso scendere dal Cielo e sgorgare dal nostro costato squarciato sulla croce per avvolgere l’umanità intera e conquistarla a Cristo.

Giacomo e Giovanni siamo un po’ tutti noi, che non di rado vorremmo far scomparire dalla faccia della terra i “samaritani” che non sono in perfetta sintonia con noi, che ci fanno soffrire e disperare, che a volte sono anche dispettosi e provocatori (cf. Lc 9,51-62). Ma Gesù ci rimprovera e ci invita a cercare sempre una via di pace, anche se questo richiede che siamo noi a pagare il prezzo necessario, con tanta pazienza e grande misericordia.

Ribellarsi dinanzi alle offese ricevute o fare la guerra a chi ci fa la guerra non serve a nulla. Ci fa essere pagani con i pagani, cristiani inutili alla causa del Regno di Dio perché uomini e donne vecchi, che sono incapaci di produrre i frutti dello Spirito Santo.

Altra verità da aggiungere a quanto detto è la potenza particolarissima della preghiera che si rivela un’arma molto efficace contro le incomprensioni, gli asti, le inimicizie e cose del genere.

Con essa possiamo fare molto di più di quanto possiamo soltanto immaginare, perché possiamo chiedere al Signore che ci soccorra con la sua onnipotenza e disponga lui ogni cosa affinché tutto si risolva per il meglio. Noi non possiamo nulla, o quasi, lui può tutto. Perché allora non ricorrere al suo soccorso?

Se ci pensiamo, la preghiera è quanto mai utile per noi perché è via per chiedere allo Spirito Santo che operi non solo in noi, ma anche negli altri. Lui scende su di noi e ci dona fortezza, pazienza, mitezza, sopportazione, sapienza per dire e fare ciò che è giusto e prudente. Ma scende anche su chi ci è dinanzi e non di rado riesce ad illuminare le menti, intenerire i cuori, muovere a compassione, generare una vera e propria conversione anche nei cuori più induriti.

Quando preghiamo ci rivestiamo di grande umiltà e non confidiamo nelle nostre forze, nella nostra esperienza, nella nostra retorica e nelle nostre tecniche di persuasione. Agiamo consapevoli che se lo Spirito Santo non viene in nostro aiuto, nulla possiamo e il Signore perciò sempre ci benedice, perché vede che non lo escludiamo dalla nostra vita, ma anzi vogliamo agire in perfetta sintonia con lui e con i suoi intendimenti.

È vero, nella vita non mancano e non mancheranno mai incomprensioni, diffidenze, opposizioni e purtroppo anche persecuzioni perché vogliamo essere di Cristo e fare la sua volontà. Ma questo non ci deve far cadere nella sfiducia. Deve invece farci sentire più simili a Gesù e renderci continuatori autentici della sua missione di salvezza.

La Vergine Maria ci assista con il suo amore materno e visiti i nostri cuori e quelli di coloro che vivono con noi perché pian piano costruiamo insieme il Regno di Dio in mezzo agli uomini.

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