La Cresima è un Sacramento assai importante che tuttavia oggi è mal compreso e spesso sottovalutato.
Sappiamo che è grazie ad essa che lo Spirito Santo scende sul cristiano nella pienezza dei suoi sette doni e lo rende capace di edificare il Regno di Dio in mezzo agli uomini. Da qui le due immagini classiche che dicono quanto accade nel cresimato: l’immagine del testimone e quella del soldato.
Il testimone è colui che si fa garante di una verità che non può essere taciuta. Il soldato combatte per difendere il Regno e anche per far sì che si espanda in ogni dove. Sia il testimone – che può essere anche chiamato martire – sia il soldato hanno bisogno di essere forti, coraggiosi, determinati. Devono infatti affrontare una battaglia non indifferente. L’uno dinanzi ad un tribunale e l’altro dinanzi ad avversari agguerriti e armati sino ai denti.
Tutto questo, traslato sul piano spirituale, rende bene l’idea di chi sia un cresimato. È colui che ha una missione importante da compiere e per la quale deve dare il meglio di sé. Non può essere pusillanime, indeciso, simile ad una canna sbattuta dal vento. Urge obbedire al Generale supremo perché la salvezza si compia.
Non si può perdere tempo. Non si può essere indecisi. Non si può fomentare la mentalità della delega. È necessario assumersi le proprie responsabilità sino in fondo, nella consapevolezza che nessuno può fare per noi ciò che ci compete per vocazione, missione personale, carisma, ruolo o ministero.
Con il Sacramento della Cresima cambia il posto che si occupa nella Chiesa. Non si è più semplicemente figli di Dio. Si diventa soldati di Cristo, testimoni di lui. Se cambia il ruolo, cambia anche ciò che si è chiamati a fare. Prima si poteva anche pensare per assurdo di dover solo ricevere dalla Chiesa; ma questo non è un pensiero santo. Ora bisogna iniziare a dare alla Chiesa. Cosa? La propria vita, la propria esemplarità evangelica, il proprio lavoro incessante perché molti credano in Cristo e si lascino conquistare dal suo amore. In una parola passino dalle tenebre alla luce.
Il cresimato dovrebbe contemplare Gesù dinanzi a Pilato mentre risponde con fermezza d’animo: «Rispose Gesù: “Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”» (Gv 18,37).
Gesù non ha avuto timore dei potenti di questo mondo. Non ha fatto loro guerra. Ma ha vinto la loro superbia con la potenza dello Spirito Santo e con i suoi sette doni, che sempre lo hanno assistito e guidato.
Ad esempio la fortezza deve essere del cresimato. Lui non deve temere di affrontare sul campo del mondo quanti vogliono infangare la verità di Cristo Signore. Deve lasciare operare in lui e attraverso di lui lo Spirito Santo e indicare a tutti la via della salvezza, che passa attraverso la conversione del cuore.
Dovrebbe essere così, eppure oggi il cristiano non è testimone sapiente e soldato coraggioso di Cristo. Molto spesso si chiude nel suo piccolo mondo e giustifica la sua pusillanimità con mille argomentazioni strane. Se guardassimo con occhi di fede Gesù, testimone verace del Padre, questo non accadrebbe e la Chiesa sarebbe veramente quella luce splendente che dirada le tenebre della menzogna e dell’errore.
La Cresima la si riceve. Lo Spirito Santo pure. Ma ancora si pensa e si agisce come neonati in Cristo, come essere carnali e non spirituali (cf. 1 Cor 3,1-3).
Bisogna che tutti ci convinciamo che la storia della salvezza ha bisogno del nostro coraggio, della nostra fede, della nostra determinazione nel compimento della missione che Gesù ci affida e che non possiamo disattendere, se diciamo di amarlo.
Lo Spirito Santo ci sosterrà, sarà nostra Guida, metterà sulla nostra bocca la parola giusta da dire, ci indicherà la decisione giusta da prendere, ci ricolmerà dei suoi sette doni e farà sì che il male non abbia a trionfare. Però dobbiamo fidarci di lui, pregare molto, avere una grande fede, vincere il peccato che sempre ci assedia, credere fermamente che siamo noi lo “strumento umano” attraverso cui lo Spirito Santo vuole operare le sue meraviglie.
Bisogna scendere in campo e non stare a guardare pensando che ci siano altri che combattono per noi. Se questo lo potevamo fare ieri, non possiamo farlo oggi. Il cresimato è soldato e testimone, perché il giorno in cui ha ricevuto lo Spirito Santo nei suoi sette doni la sua vita è cambiata per sempre.
Ci aiuti la Vergine Maria, Madre della Redenzione, che chiede a ciascuno di noi di essere luce di verità in questo mondo per la salvezza di molte anime.
Clicca sul link seguente per la Liturgia della Pentecoste (A)