La grazia di una discendenza spirituale

La grazia di una discendenza spirituale

«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!» (Lc 10,2).

Pensare di portare avanti da soli la missione della Chiesa è grande cecità spirituale. Le anime da salvare infatti sono molte, anzi moltissime. Sono persone che abitano in ogni luogo della Terra, vivono in condizioni esistenziali disparate, sono di tutte le età e appartengono a popoli assai diversi tra loro.

Non si tratta di evangelizzare un piccolo paese o un gruppo di fedeli più o meno ristretto. Si tratta di evangelizzare il mondo intero, perché Gesù è morto ed è risorto per tutti.

Ecco perché le forze vanno moltiplicate, giorno dopo giorno, il più possibile.

Diciamocelo con franchezza: siamo tutti limitati, incatenati al limite invincibile del tempo e dello spazio. Se oggi siamo in un luogo, non possiamo essere contemporaneamente in un altro. Se parliamo con una persona non possiamo parlare con altre cento contemporaneamente.

Pertanto è urgente che tutti ci rivestiamo di santa umiltà e riconosciamo che ognuno di noi può fare solo una piccola parte di ciò che va fatto perché la salvezza si compia.

La Vigna è vastissima e per di più sono tanti i cinghiali selvatici che vorrebbero devastarla. L’esercito degli operai deve essere imponente e ben armato, sintonizzato con lo Spirito Santo e fatto di soldati coraggiosi, zelanti, pronti al sacrificio e competenti nel loro campo.

Bisogna che ognuno metta a frutto i propri carismi e a disposizione le proprie competenze, perché solo così saranno numerose le conversioni e si camminerà spediti verso la perfetta santificazione di ciascuno.

Più numerose sono le schiere più possibilità ci sono di vincere la battaglia e di espandere i confini del Regno di Dio.

Perciò vanno messe da parte la gelosia, l’invidia, la vanagloria, le sterili contrapposizioni e tutto ciò che non rende il lavoro efficiente. Ognuno faccia la sua parte, coltivi la sua porzione di Vigna e lasci gli altri lavorare nella pace per il bene delle anime.

È stoltezza infinita impedire a chi vuole mettere a frutto i propri carismi di farlo. È peccato gravissimo contro la sapienza di Dio che a ciascuno ha dato una particolare manifestazione dello Spirito Santo di cui c’è bisogno nella storia della salvezza.

Se il Signore suscita un carisma nella sua Chiesa, non lo si può soffocare. Il Signore infatti nulla fa invano, nulla per caso. Ogni sua opera è mossa dalla sapienza eterna e l’uomo non può discutere, fare storie, addirittura farsi persecutore dei giusti che vogliono fare la volontà di Dio.

I carismi, come le vocazioni e i ministeri, sono la vita e la ricchezza della Chiesa e bisogna gioire quando qualcuno si impegna a viverli in santità e giustizia. Proprio come fece Barnaba che capì che Paolo era una persona capace, intrepida, sapiente, e perciò lo andò a cercare e garantì per lui dinanzi agli Apostoli.

A che serve essere gelosi o invidiosi? A che serve mettersi al centro dell’attenzione e pensare di poter fare tutto da se stessi quando il limite ci accompagna nella vita come la nostra ombra? Non serve a nulla, se non a rallentare o ad ostacolare l’opera di Dio, mettendo in pericolo la salvezza di  molte anime che possono essere di fatto private di quella grazia che solo da un particolare carisma o da una particolare vocazione può scaturire.

Chi vuole continuare la missione della Chiesa deve preoccuparsi di chiamare numerosi operai, di incoraggiarli con ogni sapienza, di formarli perché lavorino bene e portino frutti abbondanti di conversione e salvezza.

Deve preoccuparsi di pregare molto ogni giorno per chiedere la grazia di una discendenza spirituale, perché senza discendenza la Chiesa muore e come sarà possibile la salvezza?

Che la Vergine Maria aiuti tutti noi a fare tesoro dell’invito che Gesù oggi ci rivolge. Che tutti lavoriamo con zelo nella Vigna del Signore senza risparmiarci in nulla. Che ci sorreggiamo e incoraggiamo a vicenda perché con un cuor solo e un’anima sola facciamo bella la Chiesa e la rendiamo capace di conquistare numerose anime a Cristo, nostra Speranza e nostra Pace.

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