Il Sacramento delle tre trasformazioni

Il Sacramento delle tre trasformazioni

Quando parlo ai fanciulli dell’Eucaristia che si preparano alla prima Comunione di solito dico loro – tra le altre cose – che l’Eucaristia è il Sacramento delle tre trasformazioni.

La prima trasformazione è quella del pane e del vino, che diventano per opera dello Spirito Santo e in virtù della preghiera del Sacerdote il Corpo e il Sangue di Cristo. È questo un vero e proprio miracolo che solo l’onnipotenza di Dio può operare.

Mettiamo sull’altare un pezzo di pane e un sorso di vino e riceviamo in cambio il divino Redentore che si dona a noi come Cibo di vita eterna e Bevanda di salvezza! Lui che è morto sulla croce per noi e si offre ancora come Agnello immolato per il nostro riscatto, per lavare le nostre colpe e far sì che veniamo liberati dalla schiavitù del peccato e della morte.

Questo “scambio” che si compie tutte le volte che celebriamo la Santa Messa è molto conveniente! È un dono meraviglioso che Gesù ci fa e che va oltre ogni nostra aspettativa e ogni nostro merito.

Per tale motivo dobbiamo con sentimenti di gratitudine accoglierlo nel nostro cuore, custodirlo con ogni cura, non ignorarlo, perché veramente tutti abbiamo bisogno di questo Dono. Con un cuor solo dovremmo dire: “Senza l’Eucaristia non possiamo vivere! Ne abbiamo disperato bisogno, in Essa è contenuto ogni dono di grazia che ci è necessario per realizzare la nostra esistenza ed essere veramente felici”.

La seconda trasformazione non è del pane e del vino, ma della nostra umanità. Se mangiamo l’Eucaristia con fede certa, con cuore pentito, con il desiderio di crescere in santità, veniamo trasformati nelle profondità del nostro essere. Gradualmente diventiamo sempre più ad immagine di Gesù Signore, conformi a lui nei pensieri e nelle parole, nei desideri e nelle opere, nella capacità di amare senza riserve, sempre e comunque, fino al dono totale della nostra vita.

Quel mistero che si compie sull’altare si compie in noi, non liturgicamente ma esistenzialmente. La nostra croce è il nostro altare, in quella nostra storia vissuta nella perfetta obbedienza al Padre celeste e nella perfetta mozione dello Spirito Santo.

Con Gesù e in lui, contribuiamo alla Redenzione dell’umanità che vive in ogni tempo e in ogni luogo, con la nostra vita intessuta di sapienza evangelica, con il nostro amore che squarcia ogni confine, con la nostra sofferenza che viene offerta nel silenzio in unione al sacrificio eucaristico.

Questa seconda trasformazione è anch’essa meravigliosa opera dell’onnipotenza divina. Nessuna mente umana la può concepire o dirigere o realizzare. Essa è la creazione perenne dell’uomo nuovo che viene redento, purificato, reso perfetto come Cristo è stato reso perfetto dalle cose che patì (cf. Eb 5,7-10). E mentre viene reso perfetto diviene sempre più strumento dello Spirito Santo perché il mondo creda che solo Gesù è Via, Verità e Vita.

Va detto e gridato al mondo di oggi che di questa seconda trasformazione tutti abbiamo disperato bisogno. La nostra umanità infatti, senza la grazia di Dio, è fragile, incline al male, orgogliosa, superba, rinchiusa nel carcere del vizio che la consuma senza tregua.

Nessuna potenza umana o scienza o medicina può sopperire all’azione della grazia che si riceve nell’Eucaristia e può cambiare l’uomo nelle profondità del suo essere. Ecco perché senza la grazia che viene da questa Sorgente di vita eterna siamo tutti condannati a vivere un’esistenza opaca e senza senso, prigionieri della vanità e succubi del principe di questo mondo.

Infine vi è la terza trasformazione. È qui che entra in gioco il cristiano trasformato dall’Eucaristia, il cristiano cristiforme che mosso dallo Spirito Santo continua l’opera del suo Signore e Maestro.

La terza trasformazione riguarda il mondo, la società, la famiglia, la Chiesa, l’economia, la finanza, la politica, la Sanità, la Scuola e qualsiasi altro ambiente in cui l’uomo vive, soffre e spera. Ciò che deve cambiare non sono le strutture però, le pietre o le Istituzioni in quanto tali, ma chi ne è coinvolto come protagonista.

La terza trasformazione riguarda la storia che da storia profana diventa storia della salvezza, in cui i cuori vengono conquistati da Cristo attraverso il cristiano e il suo esempio, il suo modo di essere, le sue parole, le sue opere, tutto ciò che lui è, dice e fa.

È quella trasformazione che Gesù spiega con l’immagine del lievito nella pasta (cf. Mt 13,33). Il lievito è il cristiano cristiforme in virtù dell’Eucaristia mangiata con le giuste disposizioni. La pasta è il mondo intero.

Che ognuno di noi possa comprendere e vivere fino in fondo questo grande mistero delle tre trasformazioni che hanno nell’Eucaristia il loro fulcro, la loro origine e la loro perenne sorgente. Che ognuno di noi possa veramente cibarsi con fede del Corpo e del Sangue di Cristo per divenire cristiforme e trasformare il mondo intero secondo quel progetto di amore che lo Spirito Santo gli indicherà giorno per giorno.

Ci aiuti in questo la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, e ci insegni ad amare e a gustare l’Eucaristia con cuore semplice e puro per la nostra salvezza e per la salvezza del  mondo intero.

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