La verità vi farà liberi

La verità vi farà liberi

Oggi si parla di libertà in modo assai improprio. Questa è una delle parole più deturpate, offese, demolite nel suo significato profondo e altissimo.

Ciò accade perché nella cultura imperante la libertà è separata dalla verità e dunque, in ultima analisi, da Dio stesso e dalla sua Parola.

Per molti è libero colui che fa ciò che vuole, si autodetermina, vive senza alcun limite, segue il suo cuore, anche se questo è un cuore indurito, cattivo, malvagio, inveterato nel peccato più oscuro.

Oggi libero, secondo la mentalità comune, è chi non ha alcuna regola morale, chi si abbandona ai vizi, chi non si sottomette ad alcuna autorità costituita, chi si fa “dio” di se stesso. È libero chi intronizza il suo pensiero – prescindendo dal pensiero di Cristo – e lo impone agli altri come verità, unica e inappellabile, magari anche in nome di Dio.

Ma il Vangelo condanna decisamente una tale visione esistenziale, che non è libertà ma idolatria e stoltezza.

Gesù è uomo libero perché è obbediente in tutto al Padre. Gli è totalmente sottomesso. Nulla aggiunge e nulla toglie al suo comando d’amore.

La sua libertà si realizza e si consuma ogni giorno nel totale annientamento di se stesso, perché il Padre suo trionfi e la sua gloria si canti in ogni tempo su tutta la terra.

Questo è il paradosso – tale appare agli occhi degli stolti – della libertà: essa non è fare ciò che si vuole, ma fare solo ciò che Dio comanda. È libertà autentica il lasciarsi guidare dallo Spirito Santo in ogni piccola mozione del proprio animo, senza opporre resistenza alcuna.

Una libertà che prescinde dalla fede, cioè dalla relazione con Gesù Maestro fatta di ascolto e obbedienza, è un’invenzione di satana e di coloro che sono suoi discepoli. È illusione devastante che non porta alla felicità e non dona pace al cuore. Diventa al contrario causa di divisioni, guerre, calunnie, omicidi e stragi.

I Sommi Sacerdoti sono schiavi del loro peccato, della loro ignoranza di Cristo, della vanagloria, della gelosia e dell’invidia che li divorano come fuoco, del loro orgoglio, delle loro relazioni reciproche di compromesso e di falsa amicizia. È per tale motivo che giungono a consegnare Gesù a Pilato e alla croce.

I Sommi Sacerdoti non sono liberi e non sanno amare. Il loro cuore è divorato dall’odio. La loro coscienza è accecata dalla superbia. La loro anima è avvolta da spire mortali.

In questa luce appare chiaro allora il significato della parole di Gesù:

«Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Gli risposero: “Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: Diventerete liberi?”. Gesù rispose loro: “In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero» (Gv 8,31-36).

Tocca a noi scegliere se vogliamo essere liberi oppure schiavi. Se vogliamo essere o meno discepoli del Signore. Se vogliamo rimanere nel Vangelo oppure inseguire il pensiero del mondo. È una scelta che va fatta ogni giorno, con coraggio e determinazione; una scelta che nessuno può fare al posto nostro.

Ci aiuti la Vergine Maria, che ha obbedito in tutto alla volontà di Dio e per questo ha conosciuto la vera libertà.