La Vergine Maria non è un accessorio nella vita del discepolo di Gesù. Ella è parte essenziale dell’esistenza, nel tempo e nell’eternità; è Madre e Maestra necessaria per rispondere come si conviene alle attese che Dio ha su ciascuno di noi.
La Sacra Scrittura e la fede della Chiesa attestano da sempre questa verità che tutti dobbiamo mettere nel cuore e custodire contro ogni vento di dottrina, che vorrebbe farci pensare cristiani senza la Vergine Maria e a prescindere da Lei.
Anche se nel nostro universo culturale – e in certi ambienti anche teologico – insieme a Gesù dà fastidio la Madre sua, perché sono loro che rendono vano ogni tentativo di rinchiudere la religione nell’immanenza e nell’indeterminatezza, noi dobbiamo essere forti e difendere sia la Madre che il Figlio. Vale per noi la parola che il Signore rivolse al profeta Ezechiele. Badiamo bene di tenerla in seria considerazione: “ascoltino o non ascoltino, credano o non credano, tu annuncia il Vangelo, dì a tutti che Cristo è il Redentore ed è nato dal seno purissimo della Fanciulla di Nazareth per opera dello Spirito Santo. Non temere! Va’ e compi la tua missione fino in fondo, perché io conto su di te, sulla tua fedeltà alle mie parole. Per la tua fede molti giungeranno a salvezza” cf. (Ez 2).
Ma perché non possiamo fare a meno della Vergine Maria?
La risposta è semplice e la si può comprendere se si mettono in parallelo la nascita di Gesù e la sua morte, la capanna di Betlemme e il monte Calvario.
Salta agli occhi un particolare essenziale. Maria è presente sia quando nasce il Figlio dell’Altissimo sia quando muore. Ella è all’origine dell’Incarnazione e persino della Redenzione.
Senza il suo “sì”, senza il suo amore incondizionato e perfetto, senza la sua totale disponibilità ad essere la “serva del Signore”, il male avrebbe divorato l’umanità intera. Ciò significa, in altre parole, che la presenza e l’opera di Maria sono e saranno sempre necessari per la Chiesa, e di riflesso per ogni uomo che vive sotto il Cielo.
Dove manca Maria, manca la vita, perché Ella è la Madre di tutte le madri, è Colei che “ha dato al mondo l’Autore della vita”, Cristo Signore.
Bisogna che si parli chiaro, oggi più che mai. È Maria che deve “dare alla luce Gesù”. Lo deve concepire nel cuore di ogni discepolo, custodire da ogni falsa interpretazione, partorire e allevare perché diventi forte, coraggioso, obbediente in tutto al Padre suo celeste. La maternità della Fanciulla di Nazareth non si è conclusa. È necessaria a chi vuole poter fare un giorno con San Paolo quella stupenda professione di fede: «non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20).
Ora, come può Cristo vivere nel cristiano se prima Lui non nasce? Come può operare le sue meraviglie attraverso i suoi discepoli se rimane fuori di loro? O Cristo nasce e cresce in noi oppure noi non possiamo fare nulla. Siamo tutti tralci secchi, pronti per essere gettati nel fuoco e ridotti in cenere (cf. Gv 15,1-8).
Ma chi deve concepire e dare alla luce il Figlio dell’Altissimo è sua Madre: la Vergine Maria. Nessun altro l’ha potuto fare, né potrà mai farlo.
Per tale motivo Ella non è un accessorio che si può mettere da parte. O noi camminiamo con Lei e la lasciamo operare liberamente nel nostro cuore oppure non possiamo essere discepoli di Gesù. Saremo falsi cristiani, gente che non ha Cristo, non lo conosce e non lo ama.
Non è un caso che la Madre di Dio sia anche la Madre della Redenzione. Non è un caso che Ella sia presente a Betlemme e a Gerusalemme. Se manca Maria, manca il cristiano, perché senza Maria non nasce Cristo e nemmeno il cristiano, di cui Ella è Madre celeste nello Spirito Santo.
Dobbiamo tutti amare la Vergine Santa. Il tempo di crisi pesantissima che stiamo vivendo, da molti punti di vista, deve spingerci a rifugiarci sotto il suo manto, perché solo Lei può intercedere come a Cana presso il suo Figlio e far sì che le nostre giare si riempiano di eternità.
La Vergine Maria dobbiamo invocare senza timore e senza stanchezza. Lei dobbiamo ascoltare. Lei dobbiamo amare. Lei dobbiamo imitare. Lei dobbiamo aiutare perché il mondo intero sappia che quel Bambino che nasce a Betlemme è il Redentore di ogni uomo, il suo presente e il suo futuro, e che quel Bambino vuole nascere, vivere, crescere e amare in ogni uomo.
Come Giovanni, ai piedi della croce, anche noi accogliamo nella casa del nostro cuore Maria, come nostra Madre e Maestra. Non diamole dispiacere. Facciamo di tutto perché Lei con noi e noi con Lei, nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, spandiamo ovunque il profumo della conoscenza di Cristo, affinché ogni uomo e donna di buona volontà possano giungere a salvezza.
La Vergine Santa ci aiuti, ci assista e ci ottenga le grazie tanto sperate per il nostro più grande bene.
Clicca sul link seguente per la Liturgia della Quarta Domenica di Avvento (A)