Obbedienza possibile per grazia

Obbedienza possibile per grazia

La vita cristiana è prima di ogni altra cosa obbedienza alla volontà di Dio, edificazione della propria casa sulla roccia del Vangelo (Mt 7,24-27), consegna di sé allo Spirito Santo e alla sua mozione (Lc 1,26-38).

E questo non una volta per tutte, ma istante per istante, giorno dopo giorno, fino alla fine del proprio pellegrinaggio terreno.

L’obbedienza è essenza del nostro discepolato, è fonte di benedizione, è via di salvezza per se stessi e per gli altri, è tutto per noi.

Accade però che fare la volontà di Dio è molto spesso difficile, a volte è anche umanamente impossibile. La nostra natura è infatti assai fragile, la storia è complessa, le tentazioni innumerevoli. Dire il proprio “eccomi” risulta perciò complicato e sono tanti i cristiani che finiscono per voltare le spalle a Gesù come il giovane ricco o camminano con molta lentezza dietro di lui.

In fondo, quanto è accaduto al termine del discorso che il divin Maestro fece a Cafarnao accade oggi a molti. Dinanzi alla Parola di Gesù ci si irrigidisce e ci si tira indietro, perché la si ritiene invivibile o comunque non adatta ai propri pensieri e desideri. Invece di credere con fermezza che solo in essa è la vita e la vera felicità, ci si lascia conquistare dal dubbio o dal pensiero che vi siano altre vie per realizzarsi pienamente.

Diciamocelo con tutta franchezza: siamo tutti, bene o male, stolti. Ancora oggi, dopo tante meraviglie che il Signore ha compiuto nella storia e persino nella nostra vita, ci chiudiamo a riccio se lui ci chiede qualcosa di più, se ci chiede un amore più grande verso di lui, più perfetto, più totalizzante.

Preferiamo ancora tenere ferme le nostre zone d’ombra e non permettiamo alla luce di diradare in pienezza le tenebre che albergano nel nostro cuore. È questo un mistero quanto mai strano da comprendere: possiamo avere il sommo bene e non ci decidiamo ad accoglierlo perché ancora troppo offuscati dalla caligine dei nostri pensieri. Di fatto vacilliamo nella fede e zoppichiamo non poco nel compimento della volontà di Dio.

Cosa fare dunque? C’è una soluzione a portata di mano? Possiamo uscire dalle sabbie mobili della nostra paradossale caparbietà? Certamente che c’è la soluzione, altrimenti Gesù ci avrebbe ingannato e noi saremmo dei poveri ebeti. La soluzione è lasciarsi ogni giorno fare nuove creature dalla grazia di Dio.

La Redenzione infatti è al contempo obbedienza e rigenerazione dell’essere, consegna della propria vita a Dio, ma anche cammino di guarigione dalle ferite del peccato che intaccano, indeboliscono e dissanguano la nostra natura.

Dobbiamo tutti avere maggiore fiducia in Gesù e crescere nel convincimento che la grazia di Dio può veramente cambiare la nostra vita. Gesù non ci chiede mai l’impossibile. Ci chiede ciò che possiamo fare oggi e tocca a noi credere in lui senza alcuna reticenza.

La fede della Chiesa e la storia dei Santi insegnano che chi vuole obbedire in tutto alla volontà di Dio, chi vuole salire in cima alla santa Montagna, può. Si tratta di aprire il cuore all’azione misteriosa dello Spirito Santo e credere con tutte le forze che lui può fare di noi ciò che noi non penseremmo mai possa fare. 

San Paolo e San Pietro sono in tal senso due fulgidi esempi da imitare. Il primo da persecutore dei cristiani è divenuto instancabile apostolo delle genti. Il secondo da presuntuoso e combina guai è divenuto il principe degli Apostoli capace di condurre la Chiesa dei primi tempi nel perfetto compimento della volontà di Dio.

Sono nati perfetti San Paolo e San Pietro? No di certo. Lo sono però diventati, con il tempo necessario e passando anche attraverso esperienze dolorose che hanno fatto loro capire che Gesù ha sempre ragione e di lui bisogna fidarsi senza reticenze.

Anche noi, dunque, possiamo fare tutta la volontà di Dio. Sempre, in ogni momento, anche quando questa è assai esigente e richiede il totale rinnegamento di noi stessi. Bisogna che preghiamo tutti molto di più e attingiamo ogni istante dal cuore di Cristo la grazia necessaria per non lasciarci vincere dal male che ci assale.

La preghiera diuturna, fiduciosa, intensa e che non si stanca è via mirabile che tutti possiamo percorrere con serenità, unita ovviamente all’accostarsi ai Sacramenti che non devono mai mancare nella nostra vita. Con essa di certo riusciremo a non voltare mai le spalle a Gesù, consapevoli che “solo lui ha parole di vita eterna”.

Ci aiuti in questo la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, e ci ottenga una fede incrollabile nel suo divin Figlio che tanto ci ama e che vuole che nessuno di noi si perda.

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