Senza di me non potete fare nulla

Senza di me non potete fare nulla

Oggi più che mai l’uomo pretende di essere autonomo dal Creatore e si fa signore di se stesso e unico artefice del proprio destino. Lo sviluppo delle scienze esalta questo delirio di onnipotenza, unitamente a tutta una serie di ideologie e filosofie che escludono ogni intervento di Dio nella storia.

Progresso e civiltà significano per molti idolatria pura, cancellazione della trascendenza dalle coscienze di piccoli e grandi, annullamento del timore di Dio, banalizzazione del peccato e del senso di colpa.

Quali sono i risultati? Che si porta avanti un’antropologia falsa e ingannevole che non può dare pace ai cuori, anzi li fa sprofondare nella più triste delle frustrazioni.

Dire che l’uomo è per natura autonomo da Dio e che si realizza nella misura in cui si libera da ogni legame con Lui è aprire le porte alla totale distruzione esistenziale delle presenti e delle future generazioni. È in fondo farsi voce del serpente antico per aiutarlo a disintegrare l’umanità dal di dentro.

Se siamo discepoli di Gesù non possiamo cadere in questa trappola né possiamo avallare queste teorie nefaste e ingannevoli. Dobbiamo gridare con coraggio che la parola del Vangelo è vera, ed è valida per tutti e per sempre: «…senza di me non potete fare nulla…» (Gv 15,5).

Noi siamo tralci, non siamo la Vite. E se il tralcio si stacca dalla Vite, non può portare frutto. Si secca, muore e viene bruciato nel fuoco. Non ha nessuna possibilità di realizzare la propria esistenza, perché non ha in se stesso la forza per produrre i frutti dello Spirito Santo che sono “l’amore, la gioia, la pace, la magnanimità, la benevolenza, la bontà, la fedeltà, la mitezza e il dominio di sé” (cf. Gal 5,22).

Pensare di essere vite e non tralcio è superbia luciferina che porta solo scompiglio nella nostra e altrui esistenza.

Quanto è bello invece dire con semplicità di cuore:

“Signore Gesù, abbi pietà di me! Sono fragile, impastato di creta, pronto a frantumarmi in un istante. Sono bisognoso della tua misericordia, della tua grazia, del tuo amore. Non mi lasciare solo/a, non mi abbandonare, stringimi a te! Fa’ che possa percepire il dolce sussurro del tuo cuore e ascoltare la tua voce per fare tutta la tua volontà. Dammi la forza di fare qualsiasi cosa mi chiedi. Fa’ che ami quanti mi stanno accanto con lo stesso amore con cui tu ami me, con pazienza, mitezza, benevolenza, sapienza di Spirito Santo e con quella lungimiranza che sa vedere oltre il muro di ogni sofferenza. Asciuga le mie lacrime e converti il mio cuore, perché possa camminare sempre con te e la Madre tua, mano nella mano”.

Riconoscersi costantemente bisognosi della grazia che sgorga dal cuore di Cristo è la nostra grandezza. Non è affatto debolezza o meschinità. È radice di quella sapienza celeste che deve sempre intessere le nostre giornate e illuminare i nostri pensieri.

Che il mondo non comprenda questo tipo di intendere l’esistenza umana, perché sostiene che chi confida nel Signore è un povero mentecatto, non ci deve affatto interessare. Non ci deve scalfire, non ci deve minimamente condizionare né ci deve fare retrocedere nel nostro cammino di fede. Del resto la storia di ieri e quella di oggi non sono diverse, secondo quanto insegna l’Apostolo Paolo quando dice che “l’uomo che non si apre all’azione della grazia non può intendere le cose dello Spirito. Gli rimangono oscure, perché si chiude alla verità e preferisce le tenebre alla luce” (cf. 1 Cor 2,12-16).

Rimaniamo allora innestati in Cristo vera Vite, come tralci che vogliono portare in Lui molto frutto. Camminiamo con determinazione verso la perfezione della nostra umanità che è sempre oltre, ma che possiamo raggiungere pian piano con il sostegno della grazia.

Anche se oggi molti non credono nel Vangelo, crediamoci noi. Costi quel che costi. Senza paura e senza tentennamenti, perché il Signore è con coloro che vogliono fare la sua volontà e non fa mancare loro nulla nella sua grande misericordia.

Che la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, ci aiuti, ci sostenga nel cammino, ci consoli nei momenti difficili e ci ottenga dal Figlio suo Gesù le grazie necessarie per rimanere sempre uniti a Lui nell’amore.

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