Saggezza superiore

Saggezza superiore

Il cristiano ha una grande missione. Egli è chiamato ad essere “luce del mondo e sale della terra”, presenza viva di Cristo Gesù in mezzo agli uomini affinché ogni uomo creda nell’Unigenito Figlio di Dio e lo accolga come suo Salvatore.

Il mondo intero, e non una sola Nazione, è affidato alle cure del cristiano. Ognuno, secondo ciò che è proprio alla sua particolare vocazione, deve sentirsi responsabile della salvezza di tutta l’umanità.

Nessuna delle nostre scelte rimane chiusa negli angusti confini del nostro piccolo orticello, oggi più che mai a causa del mondo globalizzato che ha reso le nostre relazioni internazionali e immediate.

Una parola detta, una scelta che facciamo, un esempio che diamo, tutta la nostra vita insomma, parlano al mondo intero. Lo salvano, se noi siamo di Cristo e viviamo per, con e in Lui. Lo aiutano a sprofondare nelle tenebre del male, se noi non siamo di Cristo e non camminiamo nel Vangelo.

Sulla grande responsabilità che ognuno di noi ha in ordine alla salvezza o alla perdizione dell’umanità intera bisognerebbe riflettere molto di più, perché con troppa facilità si agisce come se noi non contassimo nulla sulla bilancia della storia dei popoli.

Come fare dunque per essere “luce del mondo e sale della terra”?

La via è una sola: dobbiamo credere nel Vangelo, farne l’unico criterio che orienta le nostre scelte, la Parola che fonda la nostra esistenza, la saggezza superiore con cui dobbiamo attrarre ogni uomo a Cristo, alla sua Chiesa, al suo amore che salva e redime:

Osserverete dunque, e metterete in pratica, le norme e le leggi che vi ho insegnato come il Signore mi ha comandato di fare, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente” (cf. Dt 4,1.5-9)

Il Vangelo non è una parola come tutte le altre, ma noi spesso rischiamo di non crederci. Il Vangelo è Parola che ha un’origine celeste, divina, soprannaturale.

Esso non è paragonabile a nessuna – dico nessuna – parola o filosofia o ideologia partorita dalla mente dell’uomo. Né del passato, né del presente, né del futuro.

Il Vangelo è Parola che nasce dal cuore dell’Altissimo Signore del Cielo e della Terra.

Da questo principio dobbiamo tutti partire, altrimenti facciamo discorsi vani, campati in aria, che non salvano nessuna storia e anzi creano confusione e smarrimento nelle menti e nei cuori.

Il cristiano deve fare tesoro dell’esperienza di San Paolo ad Atene. Non può dare il fianco a discussioni inutili e dannose, che si consumano negli Areopaghi moderni e non possono rispondere alle domande esistenziali dell’uomo, perché manca in essi il principio vitale che è lo Spirito Santo.

Solo la Parola di Cristo Signore – creduta, vissuta e annunciata nello Spirito Santo – rigenera l’umanità, sazia il desiderio di Dio che alberga nel cuore di ogni uomo, fa cadere dagli occhi le squame dell’apparenza e della falsità, dona senso autentico alla vita umana.

Affrontare le situazioni e gli eventi che la storia pone innanzi a noi con categorie mentali immanentistiche, senza fede nel Trascendente, senza Cristo Signore, senza Chiesa e senza Vangelo, non serve a nulla. È un battere l’aria con i pugni (cf. 1 Cor 9,26-27), un partorire vento (cf. Is 26,18).

O noi cristiani ci decidiamo a credere nell’origine divina della sapienza che ci è stata affidata da nostro Signore Gesù Cristo oppure non potremo essere “luce del mondo e sale della terra”. Nessuno si salverà per mezzo nostro, e anche noi continueremo ad illudere noi stessi e l’umanità intera mentre si avvicina la fine dei giorni.

La Vergine Maria, Donna sapiente e Madre amorevole, ci ottenga dal Cielo una fede perfetta nel Vangelo del Figlio suo e il coraggio necessario per scegliere sempre la Verità.