Nella vita di ciascuno di noi ci sono momenti assai delicati in cui la sofferenza è tanta e attorno a noi vediamo il pericolo che avanza.
In qualche modo facciamo l’esperienza di Azaria e dei suoi amici, che vennero gettati in una fornace ardente le cui fiamme toglievano il respiro e facevano battere forte il cuore. È allora che siamo avvolti da sentimenti contrastanti che è difficile gestire. Anche i pensieri che nascono nella nostra mente sono tanti e non tutti rassicuranti.
In questi momenti siamo dinanzi ad una scelta di fondo: possiamo decidere di alzare gli occhi al Cielo oppure di ripiegarci su noi stessi, chiudendoci nella nostra fragile umanità e confidando solo nelle nostre forze.
Da questa nostra scelta dipende il nostro futuro, e in verità anche quella di molti altri, se non di tutta l’umanità.
Ripiegarsi su se stessi, confidare solo in ciò che l’uomo può fare con la sua intelligenza, la sua scienza e la sua sapienza, non apre certo orizzonti di speranza. Vi sono situazioni che non sono risolvibili con i mezzi umani. L’impossibilità è evidente e la si può negare solo rincorrendo false illusioni.
Chi si ripiega su se stesso mortifica le sue potenzialità. Molti non credono in questo e dicono che è alzando gli occhi al Cielo che ciò accade. Ma non è così.
Se il Signore non viene in nostro aiuto con il suo Santo Spirito, possiamo fare veramente poco.
È invece quando la nostra intelligenza – e con essa la scienza – viene sostenuta, illuminata, vivificata dalla grazia di Dio che l’uomo esprime il meglio di sé. La sua piccolezza viene ricolmata di onnipotenza o, da un altro punto di vista, l’onnipotenza divina opera attraverso la piccolezza dell’uomo.
Grandi battaglie sono state vinte quando l’uomo ha deciso di operare in sinergia con il Cielo. E molte altre, ancora più difficili, lo saranno, se si sceglie e si sceglierà di chiedere a Gesù Signore di ispirare i suoi discepoli e ogni uomo di buona volontà, di aprire i loro occhi e di spalancare ancora oggi una strada nel deserto.
Azaria e i suoi amici sono esempi da imitare. Dinanzi alle fiamme che li avrebbero dovuti divorare, hanno alzato gli occhi al Cielo. Hanno invocato il Signore, il Dio Altissimo, e implorato la sua misericordia. La loro preghiera potremmo oggi parafrasarla così:
“Non ci abbandonare fino in fondo, Signore. Abbi pietà di noi! Siamo peccatori, è vero, ma ti promettiamo che cambieremo vita, che cammineremo nella tua volontà e faremo quanto tu vorrai per il bene di ogni uomo. Signore, abbi misericordia di tante anime innocenti, che pagano un prezzo altissimo per il peccato di quanti hanno scelto di rimanere nelle tenebre. Signore, intervieni presto in nostro aiuto. Custodiscici come la pupilla dei tuoi occhi e nascondici all’ombra delle tue ali!”
Ognuno di noi alzi gli occhi al Cielo. Ogni giorno, senza stancarsi. È il Cielo che deve venire in nostro aiuto. È la fede in Cristo che deve sanare e salvare la nostra storia.
Che la Vergine Santa, nostra potente Avvocata presso il trono dell’Altissimo, ci soccorra, ci renda forti e ci doni la sua pace.