Il cuore, la famiglia e la Parrocchia sono la “grotta” dove Gesù oggi vuole nascere. E chi lo deve portare, e in qualche modo “partorire”, siamo noi. Non per le nostre forze, ma per opera dello Spirito Santo, che è sempre necessario perché la salvezza si compia.
Il cuore è quello di ciascuno di noi. Personalmente dobbiamo preoccuparci di liberarlo dal peccato che non di rado lo insudicia. Peccato è la superbia, l’orgoglio, la pigrizia, la gelosia, l’invidia, il parlare male degli altri, la noncuranza dell’opera di Dio…e tutto ciò che ognuno può vedere se, con onestà, si fa un esame di coscienza. Il Natale, allora, è anche l’occasione per accostarsi al Sacramento della Confessione, Sacramento sublime per chi vuole ricominciare daccapo con l’amore di Gesù.
La famiglia sono le nostre case. Gesù è lì che vuole nascere. Il presepe deve essere il segno di qualcosa che accade nella realtà. Deve essere segno di quel radunarsi insieme, genitori e figli, attorno alla grotta di Betlemme per contemplare il Bambino Gesù e ringraziarlo, con la gioia dei pastori e la semplicità dei Magi. Deve essere segno per benedire il Padre celeste, che nella sua misericordia non si stanca di cercare l’uomo per salvarlo e redimerlo nel suo divin Figlio.
La Parrocchia è infine il luogo in cui ognuno di noi deve iniziare perennemente il suo apostolato, la missione di salvezza che Gesù Bambino ci affida insieme ai suoi Angeli. È in Parrocchia che Gesù parla al nostro cuore con la sua Parola e si dona a noi come Cibo di vita eterna nell’Eucaristia, in virtù della mediazione del Sacerdote, grande dono che Gesù ha fatto alla Chiesa e all’umanità. Non è Natale senza Parrocchia, perché senza Parrocchia non c’è conversione autentica e vita cristiana. La Parrocchia è l’ovile di Gesù buon Pastore, in cui ogni pecorella trova rifugio e protezione. Per tale motivo nella Parrocchia dobbiamo tutti credere molto di più, Sacerdoti, consacrati e laici. In essa bisogna che ci si inserisca, mettendo a frutto i propri doni e imparando a camminare insieme, “portando i pesi gli uni degli altri” e perdonandosi a vicenda nella consapevolezza che nessuno è perfetto.
Il Natale sia per noi occasione propizia per accogliere Gesù nel nostro cuore, nelle nostre famiglie, nelle nostre Parrocchie. È lui la nostra Pace, il Dono dall’inestimabile valore che dobbiamo scambiarci vicendevolmente, con semplicità e purezza di spirito.
Con questo spirito auguro a tutti un Santo Natale ricco di ogni benedizione celeste, e affido le nostre vite alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, e agli Angeli nostri custodi che nella notte di Betlemme cantano gioiosi per la nascita di Gesù.
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