Ho combattuto la buona battaglia – Santi Pietro e Paolo

Ho combattuto la buona battaglia – Santi Pietro e Paolo

«Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione» (2 Tm 4,7-8).

La vita non è facile per nessuno. Tutti abitiamo una natura fragile, viviamo una storia complessa e contrastata a causa del peccato dell’uomo, facciamo i conti con tanti che si oppongono risolutamente al Vangelo e pongono insidie sui nostri passi, siamo tentati ad abbandonare la via della vita per imboccare quella della perdizione, sentiamo la stanchezza e la difficoltà del cammino che è lungo da percorrere.

L’apostolo Paolo ci invita perciò ad essere veri e propri combattenti nello Spirito Santo, soldati coraggiosi che affrontano il nemico a viso aperto e vendono cara la pelle. Ci invita a non essere pusillanimi o rinunciatari, bensì a dare il meglio di noi stessi, sapendo che siamo chiamati ad imitare il nostro Maestro e Signore, Gesù, che pur essendo il Figlio del Dio Altissimo ha dovuto fronteggiare numerosi e astuti nemici che avrebbero voluto con tutte le loro forze distruggerlo e impedirgli di compiere la missione che il Padre gli aveva affidato.

È verso Gesù che San Paolo teneva sempre fisso lo sguardo, ed è verso Gesù che anche noi dobbiamo guardare per non vacillare nella fede e non permettere al male di trionfare su di noi. Gesù crocifisso è la nostra forza, il nostro Rifugio e al tempo stesso il Modello di umanità nuova da realizzare in noi e in chiunque altro si lascia conquistare dal suo amore.

Ma una tale trasformazione diventa possibile se noi lo vogliamo fortemente, se nel nostro cuore decidiamo di seguire il nostro Maestro «fino alla morte e alla morte di Croce» (cf. Fil 2,5-11), se siamo disposti a rinnegare ogni giorno noi stessi per fare la volontà di Dio. La grazia è necessaria e dobbiamo attingerla in particolare nell’Eucaristia, ma da sola non basta se manca il nostro cuore che deve essere un cuore combattivo, forte e risoluto.

Il cristiano non può chiudersi nelle sue paure e indecisioni. Non può farsi vittima di quanti in mille modi cercano di impedirgli di compiere la volontà di Dio. Non può e non deve arrendersi al nemico che lo assale dall’interno e dall’esterno.

San Paolo ci insegna che l’atteggiamento combattivo del cuore non è di secondaria importanza. Confidare in Dio e nella sua onnipotenza è una cosa, ma pretendere che Lui faccia tutto mentre noi ce ne stiamo sdraiati in riva al mare, oziosi e beati, non è certamente aver compreso il significato profondo del Vangelo.

Anche l’apostolo Pietro, dopo la sua conversione, ha manifestato all’uomo di ogni tempo quanto sia necessario combattere la battaglia contro le potenze del male con animo determinato e volontà ferma, con l’atteggiamento del guerriero. Ricolmo di Spirito Santo, secondo ciò che riportano gli Atti degli Apostoli, Egli ha difeso la fede nella sua purezza contro ogni possibile inquinamento che veniva dal mondo giudaico e pagano. Si è speso e consumato, giorno e notte, per non permettere alle potenze degli inferi di prevalere sulla Chiesa. Non ha disdegnato di essere percosso e rinchiuso in carcere pur di testimoniare davanti ai potenti del tempo che «non è dato altro nome sotto il cielo, al di fuori di quello di Gesù Cristo, per essere salvati» (cf. At 4,12).

Da questi due grandi Apostoli tutti dobbiamo imparare, ministri ordinati e non. Il loro coraggio, la loro determinazione, il loro spirito combattivo sono per noi di grande esempio. Solo se saremo disposti ad affrontare prove e ostacoli di ogni genere con cuore invitto e costante, solo se lavoreremo alacremente, senza mai venire meno, nella Chiesa e nel mondo, condurremo tante anime a Cristo e lui che è “giudice giusto” ci darà, quando verrà la nostra ora, la “corona di giustizia”, aprendoci le porte del Paradiso.

Vincere il male, acquisire le sante virtù, accettare senza ribellarsi le vicende tristi della vita, sopportare il peso della fatica pastorale, ottemperare ai doveri relativi al proprio stato, amare e pregare per quanti ci fanno soffrire, in una parola essere cristiani autentici che mettono in pratica ogni giorno il Vangelo richiede da parte nostra un combattimento costante, intenso, assai paziente.

Ma è la via obbligata della santità, la scelta del cuore di chi vuole essere «luce del mondo e sale della terra» (cf. Mt 5,13-16) in Cristo Gesù, Redentore di ogni uomo.

La Vergine Maria interceda per noi e ci ottenga la grazia di un cuore combattivo, forte e risoluto, perché così potremo in qualche misura imitare i Santi Apostoli Pietro e Paolo che con la loro vita hanno reso la Chiesa splendente di celeste bellezza.

 

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