Diffusione capillare del Vangelo

Diffusione capillare del Vangelo

Il giorno del Battesimo al fiume Giordano Gesù ha iniziato la sua missione pubblica, che è missione di salvezza, evangelizzazione e redenzione.

Da quel momento tutto Egli ha fatto per liberare l’uomo dal peccato e dalla morte, riconciliarlo con il Padre celeste e renderlo capace di vivere una perfetta comunione di amore con Dio e con i fratelli.

Tuttavia la missione di Gesù non è conclusa e mai lo sarà fin quando non nasceranno cieli nuovi e terra nuova. Sempre vi sarà bisogno di qualcuno che in Cristo, con Cristo e per Cristo, come membro vivo della Sua Chiesa, annunci in ogni dove il Vangelo e immerga nelle acque della verità e della grazia ogni uomo e ogni donna di buona volontà.

Pertanto nessuno di noi deve sentirsi escluso da tale dinamismo missionario e salvifico. Nessuno deve delegare ciò che gli compete per vocazione, ruolo, ministero e carisma. Nessuno deve dire: “Io non posso fare nulla, che ci pensino altri”.

Il Vangelo deve arrivare ovunque. La sua luce deve illuminare ogni coscienza. La sua sapienza deve intessere le menti di ogni uomo ed elevare ogni scienza in Dio: dalla politica, all’economia, alla medicina, alla psicologia, alla letteratura, alla poesia, all’arte, alla musica e a tutto ciò che è frutto dell’intelligenza, della razionalità e della creatività del singolo.

Solo così il bene trionfa sul male e la luce sulle tenebre.

Il Vangelo, insomma, non è da predicarsi nelle Chiese o in qualche luogo occasionale dove si tengono conferenze o vengono proposti momenti formativi dal punto di vista teologico o pastorale. Il Vangelo deve risuonare in questi luoghi, ma poi deve diventare vita e parola in ogni singolo battezzato per raggiungere gli estremi confini della terra.

Per utilizzare un’immagine potremmo dire che il Vangelo è come il sangue per il nostro organismo: deve arrivare ovunque in maniera capillare, perché dove il Vangelo manca non vi è vita e mai ve ne sarà.

Pensiamo un attimo a quanto possiamo fare insieme se ognuno di noi decide di essere immagine viva di Cristo laddove vive, dalla famiglia, alla Parrocchia, alla società tutta nelle sue diverse declinazioni e dimensioni.

Veramente saremmo un esercito invincibile, capace di conquistare molte anime e di far sì che regni in mezzo a noi la pace e l’amore vero.

Il giorno del Battesimo al fiume Giordano di Gesù deve ricordarci il nostro Battesimo e dunque la nostra identità, la nostra missione, il nostro essere chiamati a diventare ogni giorno di più “luce del mondo e sale della terra” (cf. Mt 5,13-16). Non solo nelle Chiese, anche altrove.

Quel che Gesù poteva fare l’ha fatto. Lui tutto ha compiuto di quanto il Padre gli ha chiesto di compiere. Ora tocca a noi imitarlo, conoscendo in pienezza la volontà di Dio su di noi e realizzandola con cura e perfetta obbedienza.

Dalla nostra fede, dalla consegna che facciamo di noi stessi a Dio, nasce la salvezza sulla terra. Di questo dobbiamo essere certi e in tal senso dobbiamo incoraggiarci a vicenda per non cadere nella pigrizia, nella mentalità disfattista e in tutti quegli atteggiamenti del cuore che ci fanno diventare rinunciatari, sfiduciati, paralizzati nelle nostre paure, insicurezze e peccati.

La missione di portare ovunque il Vangelo della salvezza è nostra e dobbiamo assumercene la responsabilità in pienezza e personalmente.

Tuttavia, prima di concludere, una cosa va detta con forza: la missione evangelizzatrice del cristiano non si può confondere con le tecniche di marketing o le strategie di comunicazione. Essa ha bisogno della potenza dello Spirito Santo che opera nel cristiano e attraverso di lui.

Noi non vendiamo nulla. Noi offriamo a tutti la Perla preziosa, l’Amico fedele, il Salvatore e il Redentore di ogni uomo, lo Sposo dell’anima, il Tutto che non ha eguali e mai ne avrà.

Anche noi, pertanto, come Gesù, abbiamo bisogno dello Spirito Santo, di questa “colomba” particolare che deve scendere sulla nostra umanità per renderci sapienti e forti, strumenti perfetti nelle sue mani e trasparenza viva del Crocifisso risorto.

Apriamo allora il nostro cuore allo Spirito Santo e diventiamo suoi “amici”. Non temiamo di dire il nostro “sì” alla sua azione misteriosa e consegniamoci interamente alla sua volontà.

Ci aiuti in questo la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, e ci insegni ad imitarla per tutti i giorni della nostra vita.

Clicca sul link seguente per la Liturgia del Battesimo del Signore (C)

 

La parola di questa settimana è: capillare