La missione è essenza della vita cristiana – XV Domenica Ord (B)

La missione è essenza della vita cristiana – XV Domenica Ord (B)

La missione è essenza della vita cristiana. Essa è per tutti: Papa e Vescovi, Sacerdoti e laici, religiosi e consacrati, sani e malati, gente ricca e gente povera. Pensare che sia riservata a qualcuno è non aver compreso che tutti possiamo e dobbiamo fare tanto affinché il Vangelo risuoni in ogni cuore e raggiunga gli estremi confini della terra.

Ognuno di noi infatti vive in particolari luoghi e tempi, possiede particolari abilità e carismi, è investito di particolari ministeri, ha una particolare sensibilità d’animo e una storia che non è di nessun altro ed è il canale attraverso cui lo Spirito Santo vuole operare in modo originalissimo.

Bisogna che tutti – nessun escluso – cresciamo nella consapevolezza che la missione ci appartiene e che non possiamo far finta di niente. Molte anime possono giungere alla fede solo se noi le aiutiamo, perché quelle anime sono state affidate a noi dall’Altissimo. Le dobbiamo curare insieme a tutta la Chiesa, perché la Redenzione passa sempre attraverso la comunione di tutte le sue membra, ma non possiamo disinteressarcene. Sarebbe questo un grave peccato di omissione che non è gradito al Cielo e di cui un giorno ce ne pentiremmo amaramente.

Gesù ci chiama tutti ad essere missionari, perché vuole far sì che il mondo conosca la sua misericordia attraverso la nostra particolare sensibilità e vocazione.

«In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri…Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano» (cf. Mc 6,7-13).

Il Vangelo di questa Domenica ci fa comprendere che la missione è contrastare l’azione diabolica del principe di questo mondo, che notte e giorno semina la sua parola falsa in ogni cuore perché vuole che tutti muoiano nel loro peccato. Scacciare i demoni questo significa: liberare le menti dall’idolatria e dall’ignoranza del mistero di Cristo e illuminare le coscienze con la potente luce del Vangelo affinché sappiano discernere il bene dal male, la volontà di Dio da ciò che volontà di Dio non è.

Satana lavora e lavora molto bene. Ha missionari specializzati che sanno intrufolarsi ovunque e che conoscono bene le tecniche di persuasione per confondere le menti e vendere il loro veleno di morte. Satana e i suoi alleati si istruiscono per raggiungere il loro fine. Organizzano Convegni, Tavole rotonde e Meeting multimediali. Mettono in moto la loro intelligenza, frequentano Corsi di specializzazione di alto livello, inventano strategie affinate per raggiungere tutti; sono presenti in ogni luogo dove l’uomo vive e non si riposano né in Estate e né in Inverno. Fanno sentire la loro voce nel mondo virtuale e in quello reale, nei Musei e sulle spiagge, nelle palestre e nei campi di calcio, nell’industria discografica e nel campo dell’editoria digitale e cartacea.

Noi cristiani invece, molto spesso, siamo come assopiti. Mentre il mondo va in rovina perché la falsa profezia avanza a macchia d’olio, noi ce ne stiamo con le mani in mano, sdraiati sotto il fico a contemplare le stelle. Trovare il tempo per partecipare ad una Santa Messa diventa un problema stratosferico e assistere ad una Catechesi è un’impresa impossibile da realizzare.

È per tale motivo che purtroppo non si cresce in sapienza e grazia, e pertanto non si possiedono le armi della luce necessarie per sconfiggere l’esercito delle tenebre.

Acquisire la consapevolezza della missione, quale vocazione personale di ognuno, è ciò che ogni cristiano deve fare se vuole il bene di se stesso, della Chiesa e dell’umanità. In questo dobbiamo aiutarci reciprocamente, esortarci con ogni cura, sostenerci gli uni gli altri quando la tentazione di rinunciare ad essere testimoni sapienti e coraggiosi di Cristo nel mondo bussa con violenza alle porte del cuore.

Gesù ci chiede di aiutarlo. Se lo amiamo, non possiamo voltargli le spalle. Se crediamo in lui, non possiamo dirgli: “ti ascolteremo un’altra volta”. Lui aiuta noi, è la nostra forza, il nostro conforto, l’Amico fedele che non tradisce. Noi dobbiamo aiutare lui, perché lo merita più di chiunque altro.

La Vergine Maria, che andò in missione da Elisabetta per portarle lo Spirito Santo, venga in nostro soccorso e ci ottenga un cuore coraggioso che arde dal desiderio di donare a tutti il Vangelo della salvezza.

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