«All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino» (Lc 4,28-30).
La storia di Gesù attesta in maniera inequivocabile che nessuno può impedire a chi si fa strumento docile dello Spirito Santo di compiere la missione di salvezza che il Cielo gli affida.
Le forze delle tenebre sempre si abbattono contro di lui, ma non possono torcergli neanche un capello, perché su di lui vigila il Padre celeste e i suoi Angeli. Del resto questo è accaduto nella Storia della salvezza più volte. Basti pensare al prodigio che il Signore compì per mezzo del suo servo Mosè quando aprì le acque del Mar Rosso che fecero da muraglia a destra e a sinistra al popolo di Israele, mentre travolsero l’esercito del Faraone d’Egitto.
Tutto questo deve rincuorarci e infondere in noi tanto coraggio e serenità, soprattutto nei momenti in cui bussa alle porte del cuore la paura dell’uomo iniquo che vorrebbe soffocare la verità nell’ingiustizia con ogni mezzo.
Il pericolo non ci deve spaventare perché non siamo soli e abbandonati a noi stessi in un deserto tenebroso. La fede nell’amore di Dio, che ci chiede di portare innanzi la missione del dono del Vangelo, non devi abbandonarci. Da essa non dobbiamo cadere e anche noi vedremo le meraviglie che opera l’onnipotenza divina.
La certezza che deve sempre albergare nel nostro cuore è che il Signore, che ci chiede di aprire la bocca ed essere suoi testimoni con la vita, è al nostro fianco, vivo e operante, sempre pronto a intervenire in modo misterioso perché la missione affidataci sia portata a compimento.
Egli è il Custode che non si addormenta, che sempre opera con quanti vogliono essere sua voce e sua visibilità in mezzo agli uomini. Dio è giusto e non chiede a noi di fare qualcosa che non possiamo fare. Se ci dice di andare ad annunciare il Vangelo e immergere nella sua grazia tutte le genti, ce lo dice perché questo è possibile. Lui e noi insieme, per le strade del mondo, perché l’umanità conosca la vera salvezza e il vero Salvatore: Gesù Cristo.
Il Vangelo di questa Domenica deve spronarci a riprendere la missione con rinnovato entusiasmo. È vero, molti dicono: “…ti ascolteremo un’altra volta…il tuo Vangelo non ci interessa…vieni da Nazareth…ti conosciamo…Dio non può operare attraverso di te”, ma questo non ci deve scoraggiare né fermare.
Ciò che a noi interessa è obbedire al comando ricevuto, fare quanto è in nostro potere perché il desiderio di salvezza che Dio ha per ogni uomo si compia. La nostra preoccupazione deve essere quella di crescere ogni giorno di più in santità per poter essere strumenti docili dello Spirito Santo.
Il resto non ci compete. Mettiamo tutto nelle mani di Dio e andiamo avanti, consapevoli che lui avvolge con una tenda di luce impenetrabile dal male quanti dicono il proprio “sì” al suo amore. È questa la fede che ci deve animare e la certezza su cui costruire la nostra esistenza.
La Vergine Maria, Donna che ha vinto il male e ha schiacciato la testa del serpente antico con il suo calcagno, ci custodisca sotto il suo manto e sia nostro Scudo e nostra forza.
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