La Vergine Maria è vera Madre di Dio. Ella è Colei che ha dato al mondo l’Autore della vita, Cristo Gesù, il Figlio eterno del Padre, la seconda Persona della Santissima Trinità. Questo mistero è sublime: la creatura genera il Creatore che in Lei si fa carne e la salvezza è resa possibile dal suo “sì”.
Contemplando Maria Santissima il cristiano scopre la sua vocazione. Egli infatti è chiamato a divenire partecipe della divina maternità della sua Madre celeste. Oggi, fino alla fine dei tempi, è il cristiano che deve “partorire” Cristo nei cuori e donarlo al mondo perché credendo in Lui abbia la vita eterna. Da qui la necessità di imitare la Vergine Maria. Come Lei dobbiamo avere fede nella Parola di Dio; contemplare senza distrazioni il suo Figlio Gesù; custodire nel cuore ogni cosa anche quando non comprendiamo il mistero della nostra vita; amare sino alla fine senza stancarci; ingaggiare una dura lotta con il serpente antico e schiacciare senza esitazioni il suo capo. Se lasceremo che lo Spirito Santo operi in noi e attraverso noi, condurremo tante anime a Cristo e riempiremo la Casa del Padre. Dalla nostra santità dipende la salvezza del mondo.
Meditando sul mistero della nascita di Gesù non possiamo non volgere il nostro sguardo alla famiglia. Chiediamoci: qual è il primo compito dei genitori nei confronti dei figli? La risposta è semplice se pensiamo a quanto detto poc’anzi. I genitori hanno come loro primo dovere quello di donare la fede ai figli. Sono loro che la devono far nascere, suscitare, trasmettere attraverso le parole e l’esempio di vita.
La fede infatti non è semplicemente un dono di Dio. Essa è anche frutto di “contagio” da persona a persona. Lo Spirito Santo la suscita con la sua onnipotenza ma si serve della mediazione del cristiano che annuncia il Vangelo e lo rende visibile. La famiglia ha in questo processo salvifico un ruolo fondamentale. La crisi della famiglia oggi è crisi di fede che ha le sue radici nell’ignoranza di Dio. Cristo e il suo Vangelo sono spesso considerati l’ultima cosa a cui dedicarsi. A Lui si danno le briciole del tempo. Anche la Domenica non è più da molti considerato il giorno del Signore in cui curare la propria anima, ma il giorno dell’uomo e dei suoi vizi. Basterebbe partire dalla Domenica per risollevare le sorti della famiglia e di riflesso dell’intera società. Chi dona ai propri figli la fede, apre loro le porte della salvezza. Chi li lascia senza fede, li espone al pericolo della perdizione. È una grande responsabilità.
Gesù nacque in una capanna a Betlemme, riscaldato da un bue e un asinello. Prima ancora di essere partorito da Maria Santissima conobbe il rifiuto di quanti preferiscono le tenebre alla luce, combattono la verità, si lasciano conquistare dal mondo e dai suoi falsi idoli. Maria Santissima e Giuseppe conobbero la sofferenza di essere da tutti respinti, ma non si fermarono, non caddero dalla fede, non si abbatterono, non si scoraggiarono. Oggi come ieri sono tanti coloro che preferiscono le tenebre alla luce e perciò la missione del cristiano è assai ardua, fatta di tante difficoltà e piena di ostacoli. Tuttavia non dobbiamo per questo volgerci indietro. Il nostro amore che diventa misericordia, pazienza, mitezza, fortezza di Spirito Santo vincerà. Cristo è con noi, vive con noi, opera attraverso di noi. Rifugiamoci in preghiera nel cuore della Vergine Maria e porteremo a compimento la nostra missione.
Domande di riflessione:
Credi fermamente che la salvezza passa attraverso di te? Cosa fai perché ciò si realizzi? Ti senti chiamato personalmente a questa opera o deleghi ad altri quanto ti compete? Cresci ogni giorno in santità? Quanto sei capace di trasmettere la fede e “partorire” Cristo nei cuori? Come operi in famiglia? Come operi in Parrocchia? Come operi sul posto di lavoro? Ti rifugi con fede nel cuore della Vergine Maria nei momenti più difficili? Sappi che Lei ti sa consolare.