Parliamo oggi del perdono. Esso è assai importante nella nostra vita. In fondo è uno dei motivi fondamentali per cui Gesù si è fatto carne ed è poi morto sulla croce e risorto al terzo giorno.
L’umanità era separata da Dio. Con il peccato aveva aperto un profondo baratro nel quale era precipitata. Un baratro di tristezza, angoscia, delusione, sofferenza, morte. E da lì nessuno, con le sue forze, avrebbe potuto uscire. Nessuno avrebbe potuto chiudere questo baratro o almeno dare agli uomini gli strumenti per non precipitarvi.
Ma nella sua misericordia il Padre celeste ci è venuto incontro. Non ci ha abbandonati. E in verità, ancora oggi non ci abbandona, nonostante lo meritiamo. Egli dal Cielo ci ha visti e ha pensato al sacrificio cruento del suo Unigenito.
La croce di Cristo, la sua morte da reietto, sono il prezzo che Dio ha pagato per perdonarci, per sanare la nostra condizione, per far sì che possiamo tutti rialzarci e ricominciare a vivere e sperare.
Il prezzo per il nostro perdono è stato altissimo. E continua ad esserlo, perché ancora oggi i santi e i martiri versano il loro sangue, in unione al sacrificio di Cristo, per l’umanità peccatrice, ribelle, testarda e caparbia.
Veramente misterioso è l’agire di Dio! Potrebbe mandare nuovamente su di noi un diluvio universale. Farci affogare nel mare della nostra stolta superbia, ricominciare daccapo con un solo giusto, eppure non lo fa. Lui ha deciso di aspettare la conversione dei suoi figli. Spera fino all’ultimo che questa avvenga. Fa di tutto perché si realizzi.
Per donarci il perdono Dio Padre è disposto ancora oggi a vedere le anime elette, che lo amano di vero cuore, patire sofferenze indicibili. Permette che esse conoscano giorni di tribolazione in un letto di dolore, fisico e spirituale. Permette che siano annientate da chi ha indurito il suo cuore e preferisce la gloria umana a quella eterna. Permette che paghino loro il prezzo altissimo della Redenzione.
È questo un mistero che supera ogni intelligenza umana. È mistero che non collima con la nostra giustizia, che è giustizia di scribi e farisei, impastata di ipocrisia e falsa equità.
Ancora oggi, in questi tempi tanto tormentati, Dio cerca l’uomo e gli vuole donare il suo perdono. Non si stanca di cercarlo e non smette di fare quanto possibile per la sua salvezza. È il Padre celeste, perfetto nell’amore, che «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Mt 5,45).
Tuttavia una cosa va sottolineata, gridata, ricordata, ripetuta sino alla nausea: il perdono bisogna accoglierlo. Dio vuole perdonarci, ma noi dobbiamo deciderci a lasciarci perdonare da lui. E questo lo dobbiamo fare oggi. Domani potrebbe essere troppo tardi. Non sappiamo infatti se apriremo gli occhi e continueremo a respirare. Guai a noi se abusiamo della misericordia di Dio!
Il perdono si accoglie se si rispettano le condizioni del perdono, che non stabiliamo noi e che non possiamo cambiare. Esse sono: il pentimento sincero, il proponimento fermo di non peccare più, la conversione che è cambiamento di vita nei fatti e non a parole, la riparazione del male commesso, il ricevere l’assoluzione sacramentale tramite il Sacerdote.
Su questo bisogna che si faccia molta attenzione. Il dono prezioso del perdono può essere perduto, sciupato, rifiutato in nome di una falsa conoscenza della Sacra Scrittura e di ciò che la Chiesa di Cristo da sempre insegna. Si potrebbe pensare ad una misericordia di stampo protestante, che non crede cioè nella possibile Redenzione ontologica dell’uomo e pertanto dice che non sia necessaria la conversione, il cambiamento delle opere.
Ancora un’altra cosa va detta prima di chiudere questa riflessione. Oltre alle condizioni citate poc’anzi, ve n’è una che va tenuta sempre in conto e che spesso si dimentica: il perdono è dato a noi se noi lo doniamo agli altri.
Lo dice Gesù nel Vangelo in riferimento alla preghiera del Padre nostro: «Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe» (Mt 6,14-15).
Nella misura in cui perdoniamo, saremo anche noi perdonati. Quanti non vogliono iniziare un cammino che li porti a perdonare quanti hanno fatto loro del male, non saranno perdonati dall’Altissimo.
Il perdono, dunque, è dono necessario, grandioso, quanto mai importante per noi. Ma è dono condizionato, e questo mai dobbiamo dimenticarlo.
Ci aiuti la Vergine Maria, Madre della Redenzione, affinché perdoniamo per essere perdonati e facciamo sempre trionfare l’amore di Dio, la sua luce, la sua eterna sapienza.
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