Il ristoro dell’anima

Il ristoro dell’anima

Il ristoro dell’anima è un dono che solo l’Onnipotente, Dio del Cielo e della terra, può fare all’uomo, chiunque esso sia e dovunque esso viva.

Ci si può affannare giorno e notte per cercare di qua e di là. Si può spendere una vita intera per approfondire le proprie conoscenze scientifiche nelle migliori Università del mondo. Si possono possedere miliardi di euro, terreni, case, grattacieli e ogni altra ricchezza. Ma non si potrà mai trovare ristoro per la propria anima se non rifugiandosi e immergendosi nel cuore di Cristo.

È quella, e solo quella, l’unica Oasi che ci salva nel deserto infuocato della vita:

«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,28-30).

Gesù ci ama di eterno amore e conosce tutto di noi. Ci invita ad andare a lui per trovare ristoro, ma la nostra volontà è necessaria. Dobbiamo scegliere di amare Lui e di lasciarci amare da Lui.

Cercare ristoro altrove è solo perdere tempo e illudere se stessi. Se poi con le parole e con le opere si lavora per distruggere la fede in Cristo nel cuore degli altri, allora si cade nel peccato mortale, che addirittura può diventare peccato contro lo Spirito Santo.

È una scelta la nostra, che più volte abbiamo detto essere personalissima. Nessuno può pensare di ristorarsi perché altri si rifugiano o si sono rifugiati nel cuore di Cristo. La fede è del singolo, perché del singolo è il particolare ristoro che Gesù sa dare. Tale ristoro è legato alla storia personale, alla propria coscienza, alla misura della propria fede, alla croce che si porta sulle spalle, alla “quantità” di lacrime nascoste versate, al proprio ministero, alla propria vocazione, alla propria sensibilità spirituale, al mistero che avvolge ciascuno e che non è mai lo stesso.

La relazione con Gesù non è comunitaria. È personale, individuale. Lui e noi, noi e lui. Da cuore a cuore, in una particolare storia che abbiamo vissuto ieri, viviamo oggi e vivremo domani. O noi camminiamo con Gesù, immersi nella sua volontà, oppure saremo sempre “stanchi e oppressi”.

Il ristoro dell’anima non può essere che da Dio. Il motivo è semplice: l’anima è spirituale e non materiale. Essa è parte essenziale del nostro essere e ci viene donata direttamente da Dio al momento del concepimento. Solo Lui può ristorarla con la sua grazia. E la grazia agisce dall’esterno. Non è in noi.

La grazia è frutto dell’azione divina e non umana. Non si tratta di una sostanza naturale, o prodotta in laboratorio, che viene somministrata al nostro corpo o al nostro cervello e di riflesso agisce sulla nostra anima. Un tale procedimento “terapeutico” è irrealizzabile in se stesso, perché l’anima non è materiale, pur essendo legata inscindibilmente al corpo.

La grazia è di origine soprannaturale e agisce  direttamente sull’anima. Ecco perché bisogna rifugiarsi nel cuore di Cristo e della Chiesa. Solo lì la grazia si trova. Le farmacie e i negozi di questo mondo non la trattano, perché non la possiedono.

Chi vuole assaporare e sperimentare il ristoro dell’anima, sappia che può. Non gli servono grandi risorse finanziarie per permettersi vacanze di lusso. Gli serve la fede in Cristo, nel suo Vangelo, nella potenza della sua grazia. La fede è condizione necessaria per tutti. In ogni tempo e in ogni stagione. Anche in Estate.

Quanto ristoro dona all’anima l’Eucaristia! Quanta ne dona la Confessione, quando si torna pentiti alla casa del Padre e ci si ravvede di ogni peccato commesso! Quanto ristoro dona la preghiera, il Santo Rosario, che ci mette in comunione non solo con Gesù quanto anche con Maria, nostra Madre e Regina! Quanto ristoro dona la Catechesi, così come una sana e quotidiana meditazione sulla Sacra Scrittura!

L’anima si rigenera, respira l’aria salubre della volontà di Dio e gusta la gioia del Magnificat che inebria mente e cuore.

È triste che oggi tanti cristiani si dimentichino della propria anima. È triste che cerchino nel peccato il ristoro che tanto desiderano, ma che mai potranno trovare lontano dal cuore di Cristo.

Tocca a ciascuno di noi indicare ad ogni uomo questo Cuore come unica Oasi in cui riprendere le forze per riprendere con gioia il cammino verso la Terra promessa. Facciamo tutti del nostro meglio e non cadiamo mai dalla fede nella nostra missione tanto delicata e importante.

Ci aiuti Maria Santissima con la sua potente intercessione e con il suo amore solerte ed efficace.

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