Oggi riflettiamo su quanto sia necessario per noi essere costantemente mossi dallo Spirito Santo. Se manca lui, lavoriamo invano, perdiamo tempo, sciupiamo le nostre forze, e comprenderemo tra poco il perché.
Diciamo anzitutto che lo Spirito Santo è centrale anche a Natale, e non solo in tutta la storia della salvezza. Gesù nasce infatti, com’è noto, dalla Vergine Maria grazie a lui. Queste le parole dell’Arcangelo Gabriele: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio» (Lc 1,35). La nascita del nostro Redentore non è per mano di uomo. È un fatto unico nella storia della salvezza che ha avuto come protagonista la terza Persona della Santissima Trinità.
Tutto ciò, in verità, ci riguarda da vicino più di quanto possiamo immaginare. Infatti la dinamica sottesa nell’Annunciazione deve essere presente nella nostra vita, seppure secondo modalità differenti. Noi mettiamo il nostro cuore, la nostra mente, il nostro corpo e la nostra anima, lo Spirito Santo deve guidarci, illuminarci, condurci verso il compimento perfetto della volontà di Dio. È la comunione perfetta tra il Cielo e la terra, l’onnipotenza divina e la nostra umanità. Questa comunione salva, redime, converte.
Ma il motivo della necessità estrema dell’essere mossi dallo Spirito Santo è nascosta in ciò che noi siamo e ciò che siamo chiamati a fare.
Abbiamo detto qualche giorno fa che ognuno di noi deve occupare il posto giusto e mettere a frutto, secondo verità, i suoi carismi e le sue competenze. Ecco, tutto questo è possibile ad una condizione: che lo Spirito Santo ci muova e ci conduca.
In particolare è Lui che deve donarci la sapienza attuale di cui abbiamo bisogno. Essa è sapienza molteplice e al tempo stesso personale. È molteplice perché ha molte sfaccettature. È personale perché legata al particolare mistero che ci avvolge.
Per comprendere meglio, diciamo che la sapienza che lo Spirito Santo dona non è per tutti uguale. La sapienza dell’uomo non è la sapienza della donna. La sapienza del Sacerdote non è quella del laico. La sapienza del genitore non è quella del nonno.
Stessa cosa vale per le professioni. Altra è la sapienza di un medico, altra è quella di un avvocato, altra ancora quella di un insegnante.
Insomma non basta affatto occupare il posto giusto, avere un carisma e particolari competenze. Tutto questo non produce alcun frutto se non si è mossi dallo Spirito Santo e non si possiede la sapienza opportuna che solo lui sa e può donare. Questa sapienza dobbiamo chiedere ogni giorno, attimo per attimo, senza mai stancarci.
Ci aiuti la Vergine Maria, Donna umile e sapiente, a comprendere questa grande verità, perché solo se entriamo in questo ordine di idee possiamo operare secondo il cuore di Cristo ed essere a lui graditi.
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