Preghiera a Gesù crocifisso

Signore Gesù Cristo,
tu che sei la luce del mondo
e il re del cielo e della terra,
vieni in nostro aiuto,
stendi la tua mano sopra di noi,
sorreggi chi è stanco e vacillante;
sostieni chi è triste e sofferente,
dà sollievo ai miseri e agli ammalati,
soccorri i perseguitati a causa del tuo nome.
La grazia che noi ti chiediamo è la
conversione del cuore.
Che ognuno di noi possa camminare
sulla tua via con coscienza retta.
Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi.
Non ci abbandonare.
Perdona i nostri peccati
e noi, con cuore tenero e puro,
mosso dallo Spirito Santo,
ci ciberemo del tuo Corpo e del tuo Sangue.
Santificati dalla tua grazia,
renderemo gloria
al Padre nostro che è nei cieli,
a Lui che è santo, buono, eterno,
giusto e misericordioso.

Breve commento

Anzitutto a Gesù, che è la Luce del mondo e il Re del cielo e della terra, affidiamo l’umanità intera nella sua condizione storica, che non è sempre facile: c’è chi è stanco e vacillante, c’è chi è triste e sofferente, c’è chi è misero e ammalato, c’è chi è perseguitato a causa del Vangelo.

A Gesù si chiede che venga in aiuto e che porti sollievo, guarigione, conforto, pace, speranza, risurrezione. Si confida nella sua onnipotenza creatrice. Si fa appello al suo amore crocifisso. Lui ha conosciuto la difficoltà del cammino nel deserto verso la Terra promessa, in quanto la sua umanità è vera umanità, e pertanto questa preghiera è fatta con la consapevolezza che Gesù è capace di comprendere la nostra condizione umana e di provare giusta compassione per noi. La preghiera diventa così via per non cadere nello scoraggiamento e sperimentare la presenza salvatrice di Cristo accanto a noi.

La preghiera però ha come suo fine la conversione del cuore. In qualche modo si chiede a Gesù che ci sostenga nel nostro cammino storico, assai doloroso, ma lo trasformi al tempo stesso in una via perché noi ci convertiamo alla sua Parola. La conversione del cuore è grazia che bisogna sempre chiedere, anche perché è questo il più grande desiderio che Gesù ha su ciascuno di noi. Nella conversione del cuore viviamo in pace con Dio e diventiamo sempre più strumenti dello Spirito Santo per la salvezza dell’umanità intera. La vita cristiana inizia dalla conversione al Vangelo, dal passaggio dalle tenebre alla luce, e si struttura giorno per giorno in una conversione sempre più piena, conversione di verità in verità, di fede in fede, di amore in amore.

A Gesù crocifisso si chiede anche di poter camminare nella sua volontà con coscienza retta. La coscienza retta è quella coscienza che cerca l’obbedienza alla volontà di Dio, e la realizza con le scelte di ogni giorno. Questa coscienza è per noi necessaria affinché non smarriamo la via e non ci lasciamo confondere dalla falsa profezia che sempre è presente nella storia.

Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi. È questa una preghiera molto diffusa nel Vangelo. Chiedere pietà al Signore è chiedere tutto: misericordia, perdono, carità, grazia, giustizia, santità, ogni dono celeste. L’esempio più bello relativo a questa invocazione è il cieco di Gerico, tanto caro al Movimento Apostolico. Il Signore ha promesso di esaudirci e di donarci la luce degli occhi se noi lo preghiamo con la fede del cieco di Gerico. Sappiamo che quest’uomo insistette nella preghiera. Volle fortemente incontrare Gesù, nella certezza che Gesù lo avrebbe esaudito. Quest’uomo non si è lasciato scoraggiare da quanti lo volevano fare tacere. In qualche modo il cieco di Gerico è molto vicino a Giobbe. Anche lui insistette nella sua preghiera, con grande fede e senza timore. Alla fine il Signore lo benedisse.

Non ci abbandonare…il commento di Mons. Costantino Di Bruno è eloquente: “a Gesù si chiede che mai ci abbandoni. È questa una richiesta altissima. Si chiede a Cristo che non ci abbandoni quando noi lo abbandoniamo, che non ci lasci quando noi lo rinneghiamo, che non ci tradisca quando noi lo tradiamo, che non ci faccia perire nelle tenebre quando noi ce ne andiamo nelle tenebre e ci abbandoniamo al male. A Gesù si chiede di tenerci sempre le porte del suo perdono aperte e di mandarci sempre la sua grazia dall’alto”.

A Gesù si chiede poi il perdono dei peccati, grazia questa che non bisogna mai dimenticare perché tutti siamo peccatori, bisognosi della misericordia di Dio; si chiede un cuore tenero e puro, cioè che non sia impermeabile alla grazia di Dio ma si lasci plasmare e purificare da essa; si chiede inoltre la mozione dello Spirito Santo che deve guidarci passo dopo passo verso la perfetta santificazione, in ogni scelta quotidiana. Si fa inoltre riferimento all’Eucaristia che per noi è sorgente di ogni grazia, di ogni forza, di ogni conformazione a Gesù crocifisso.

La conformazione a Gesù crocifisso che noi preghiamo, diventa così la grazia più grande che noi chiediamo con questa preghiera. Solo così, santificati dalla grazia di Dio, renderemo gloria al Padre nostro che è nei cieli, cioè mostreremo con la nostra vita i frutti della santità in Cristo affinché il mondo creda in lui e renda gloria al Padre celeste che nella sua misericordia ha pensato alla Redenzione.

Un’ultima osservazione va fatta riguardo a ciò che si dice del Padre Nostro che è nei cieli. Lui è santo, buono, eterno e misericordioso, ma anche giusto. Lui ricompensa ognuno secondo le proprie opere. Il giusto giudizio di Dio è verità che non va mai dimenticata.