Nella Comunità ecclesiale il nemico tende sempre a turbare gli animi, a creare scompiglio e impedire così che si lavori con serenità per l’edificazione del Regno di Dio.
Egli si serve di mille espedienti per condurre a perdizione quante più persone possibili. Ha come armi predilette le dicerie, le calunnie e le false accuse. È abile nel fomentare il sospetto e creare un clima di diffidenza generale. Ma prima di tutto si preoccupa di diffondere interpretazioni arbitrarie della Sacra Scrittura e della volontà di Dio, poiché sa bene che una Comunità che vive nel caos veritativo e fa dell’opinione personale la sua legge è una Comunità destinata al fallimento, dove si è gli uni contro gli altri, sempre in guerra e avversari di tutti.
Questo accadde nella Chiesa di Antiochia, quando si era in procinto di accogliere in seno alla Comunità anche i pagani convertiti, cioè coloro che non erano di stirpe e religione ebraica. Bisognava o no circonciderli? La circoncisione era necessaria alla salvezza oppure no?
Sorse su tale questione un dibattito molto acceso, che vedeva da un lato alcuni Giudei provenienti da Gerusalemme e dall’altro Paolo e Barnaba che avevano visto con i loro occhi i prodigi operati dallo Spirito Santo in tanti pagani, i quali avevano accolto il Vangelo e cambiato vita.
La questione non era di poco conto, perché era quello il tempo in cui la Chiesa stava scoprendo la sua vocazione missionaria universale, secondo cui doveva annunciare il Vangelo non solo agli Ebrei, ma fino agli estremi confini della Terra per condurre ogni uomo a salvezza. Non risolvere tale questione secondo verità avrebbe significato impedire a tanti di diventare cristiani, finendo così per rendere vana la croce di Cristo.
Ma il Signore intervenne come soltanto lui sa fare e inventò, per mezzo dei suoi Santi Apostoli, il primo Concilio, detto di Gerusalemme. Paolo e Barnaba, e alcuni altri di loro che appartenevano alla Chiesa di Antiochia, si recarono da Pietro e dai suoi più stretti collaboratori, Apostoli e anziani, e dopo un confronto sereno, nella ricerca della volontà di Dio, decisero che ai pagani convertiti «non bisognava imporre altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime» (At 15,28-29). La circoncisione non era necessaria (cf. Gal 6,15).
Una grande pace, insieme alla gioia di chi desidera annunciare il Vangelo ovunque, venne in tutta la Chiesa. Si era fatta chiarezza e la volontà di Dio era stata manifestata senza equivoci. Lo Spirito Santo aveva trionfato e la Chiesa era cresciuta verso la santità perfetta.
Cosa insegna questo a noi, ai nostri giorni, in questo nostro tempo?
Che dobbiamo vigilare sul nostro cuore e non permettere al nemico di seminare scompiglio in noi e fuori di noi. Ci insegna che non è atteggiamento da cristiani convertiti dare adito a coloro che in diverso modo vogliono distruggere la Comunità e rendere assai difficile l’evangelizzazione. Ci insegna che la nostra preoccupazione deve essere prima di tutto quella di conoscere e fare la volontà di Dio, e non la propria o quella di Tizio, Caio e Sempronio.
Ci insegna che il discernimento va fatto e fatto bene. E non lo si può fare da soli nella Chiesa. I Pastori vanno consultati e a loro va l’obbedienza nella fede. Si dialoga, ma non per fare polemica e per seminare zizzania, bensì per cercare la volontà di Dio nello Spirito Santo che sempre va invocato in ginocchio.
Il discernimento nella Chiesa è una cosa seria, molto seria. Se si vive nel caos, se ognuno si fa maestro nelle cose che riguardano Dio, se i Pastori – Papa, Vescovi, Sacerdoti e Parroci – vengono messi da parte e considerati “scomodi”, perché “non ti fanno fare quello che vuoi”, se non ci si vuole convertire al Vangelo, se non si prega notte e giorno nel Getsemani, non si è capito che la vita cristiana è obbedienza allo Spirito Santo. Lui deve condurre il singolo e la Comunità verso la verità tutta intera, deve condurre i Pastori e le pecorelle, deve fare di ciascuno una nuova creatura e abbattere l’uomo vecchio che abita in noi (cf. 2 Cor 5,17).
Interessante, a tal proposito, è notare che nella lettera inviata dalla Chiesa di Gerusalemme ai fratelli provenienti dai pagani è scritto: «È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie…» (cf. At 15,23-29). Con divina chiarezza è qui specificato che la decisione non è arbitraria o autonoma. È fatta nello Spirito Santo, cioè secondo la volontà di Dio che sempre deve guidare la sua Chiesa.
Se non si entra in questa mentalità, cioè se non si cerca solo e soltanto la volontà di Dio, allora si sarà sempre divisi, gli uni contro gli altri, vittime del demonio e dei suoi alleati che vogliono solo impedire allo Spirito Santo di trionfare.
Che la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, custodisca i nostri cuori e in particolare i cuori dei Pastori della Chiesa, nella volontà del suo Figlio Gesù, converta i cuori e illumini le menti affinché regni in mezzo a noi la pace e l’armonia e possiamo così mostrare a tutti il volto splendente di una Chiesa rivestita di grazia e di celeste bellezza.
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