Un’immagine che ci può aiutare a comprendere il “perché” della Trasfigurazione di Gesù sul monte è la casa sulla roccia di cui parla il Vangelo secondo Matteo.
Essa rappresenta la vita dell’uomo saggio che pone salde fondamenta sulla Parola di Dio in modo che esse siano capaci di reggere il peso di tutto l’edificio. E questo sia quando il sole splende e il cielo è azzurro, sia quando soffiano i venti e straripano i fiumi:
«Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande» (Mt 7,24-27).
Gesù non è uno sprovveduto e vuole che anche i suoi discepoli non lo siano. Egli sa bene che vivere e annunciare il Vangelo, in un mondo in cui le tenebre sono fitte, non è cosa facile. I venti delle tentazioni sono assai impetuosi e i fiumi del male straripano volentieri per travolgere gli eletti. Se poi pensiamo al monte Calvario, allora la questione si fa veramente seria, perché in quel luogo la tempesta diventa feroce e possono rimanere in piedi solo quanti confidano nell’onnipotenza di Dio e sanno rinnegare se stessi ad ogni costo.
Per questo fece fare a Pietro, Giacomo e Giovanni l’esperienza del monte Tabor. Quanto loro poterono vedere e udire di persona rimase profondamente scolpito nel loro cuore e pian piano li convinse a consacrare la loro vita al Vangelo nella certezza che solo esso dona stabilità all’esistenza dell’uomo. Gli errori non mancarono, purtroppo, ma alla fine lo Spirito Santo riuscì a fare di loro apostoli coraggiosi e intrepidi per il bene di molte anime.
La Trasfigurazione ci insegna che solo se cresciamo nella fede, che è credere nella Parola di Dio a noi rivelata come unica sorgente di verità, possiamo non cadere nelle grinfie di quanti affermano che la casa va costruita sulla sabbia del pensiero del mondo, perché è più bello, più emozionante, più al passo con i tempi, più piacevole. Possiamo rimanere saldi e sereni nell’obbedienza alla volontà di Dio che è via che conduce alla gioia del Paradiso.
Nella fede dobbiamo fortificarci ogni giorno, facendo risuonare nel nostro cuore la Parola di Gesù e impegnandoci a viverla nelle piccole occasioni quotidiane. Non si tratta certo di fare un’indigestione di Vangelo. Si tratta di “berlo” a piccoli sorsi, con la gioia di chi sa che quell’acqua pura rinfranca e disseta l’anima come nessun altro può fare.
Neanche si tratta di fare cose impossibili, perché mai il Signore ci chiede di fare l’impossibile. Si tratta di lasciarci prendere per mano nel cammino della vita da quel Dio misericordioso che ci ama alla follia e ancora oggi dice a noi sul monte: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!» (Mc 9,7).
Crescere nella fede significa essere certi che Gesù vuole che ognuno di noi non crolli, non si scoraggi e non si abbatta anche dinanzi ai venti più impetuosi, nella consapevolezza che se questi soffiano sulla nostra casa è perché servono per una nostra più grande santificazione, per renderci fortezze inespugnabili contro il male com’è stata ed è la Vergine Maria.
Perseveriamo dunque nel Vangelo e camminiamo sempre con la Chiesa, nostra Madre e Maestra. Gesù crede in noi e ci chiede di credere in Lui senza timore, affidando al suo cuore misericordioso le nostra ansie e le nostre speranze. Noi lavoriamo per lui e lui lavora per noi. Noi ci impegniamo ad edificare il suo Regno e lui ci benedice, ci apre le acque del Mar Rosso e ci fa assaporare la sua dolce presenza rassicurante.
La Vergine Maria, nostra Madre e Regina, interceda per noi con la sua potente preghiera, insieme agli Angeli e ai Santi.
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